Accudimento prolungato dei figli o lavoro a tempo parziale dopo la maternità: per le donne con figli non è facile gestire la propria previdenza per la vecchiaia. Ecco cinque pratici consigli su come minimizzare eventuali lacune di reddito e ottimizzare la vostra previdenza privata e professionale.
I numeri non mentono. E nella previdenza per la vecchiaia sono ancora a scapito delle donne, che in media percepiscono una rendita del 1° pilastro (AVS) e del 2° pilastro (LPP) inferiore di circa un terzo rispetto a quella degli uomini. I motivi sono il lavoro a tempo parziale e il minor reddito. La parte preponderante di questo divario pensionistico di genere gender pension gap si verifica nella previdenza professionale, ma in più va considerato che anche nella vita privata le donne dispongono in genere di meno denaro, meno patrimoni e meno introiti. Ecco perché è più raro che versino i loro risparmi in un 3° pilastro.
Eppure sono ben consapevoli delle carenze di reddito che potranno avere in vecchiaia: circa un terzo delle donne in Svizzera è preoccupata di non avere denaro a sufficienza dopo il pensionamento. È quanto è emerso da un sondaggio rappresentativo condotto nel 2018 tra 1000 abitanti in Svizzera.
A prescindere dal fatto che dopo il parto decidiate di prolungare la pausa per maternità o di lavorare a tempo parziale, nella vostra previdenza per la vecchiaia avrete delle lacune. Ciò significa che risparmierete di meno in vista della pensione e che successivamente percepirete una rendita di vecchiaia inferiore.
Per prima cosa fate un’idea dei versamenti che avete fatto finora nel 1° e nel 2° pilastro. Per percepire la rendita massima AVS di CHF 2520 al mese (situazione 2025), in media dovete avere un reddito annuo pari ad almeno CHF 90 720. Molti di coloro che lavorano a tempo parziale non raggiungono questa cifra.
Le lacune contributive hanno conseguenze ancora più gravi: per ogni anno di contribuzione AVS mancante viene infatti applicata una riduzione della rendita nell’ordine del 2,3 per cento. Per evitarlo, nei periodi in cui non lavorate siete voi stesse a dover prendere l’iniziativa, versando volontariamente nell’AVS il contributo minimo annuo, attualmente pari a CHF 530 (situazione 2025). Potete richiedere un estratto del vostro conto individuale AVS alla cassa di compensazione. Le lacune contributive possono essere colmate nell’arco dei cinque anni successivi versando il contributo minimo.
Quando si tratta di lacune previdenziali si dovrebbe sempre tenere conto anche della situazione individuale di una persona. Sposati, con o senza figli – vi sono diverse regolamentazioni e possibilità. Esistono ad esempio accrediti per compiti educativi e accrediti per compiti assistenziali o regolamentazioni speciali per coniugati che non esercitano un’attività lucrativa. I contributi dei coniugi che non esercitano un’attività lucrativa sono considerati versati se, nell’ambito di un’attività lucrativa, il partner versa contributi di importo pari al doppio del contributo minimo. Nel conteggio vengono conteggiati anche i contributi del datore di lavoro.
Le persone che esercitano un’attività lucrativa iniziano a versare i contributi AVS dal 1° gennaio successivo al compimento del 17° anno di età. Per le persone senza attività lucrativa l’obbligo contributivo inizia il 1° gennaio successivo al compimento del 20° anno di età. I tre anni intermedi, dai 17 ai 20 anni, sono chiamati anni di gioventù.
Qualora in futuro dovessero insorgere lacune contributive, queste potranno essere compensate del tutto o in parte con gli anni di gioventù.
Per colmare le eventuali lacune che si generano quando si decide di metter su famiglia, esiste il pilastro 3a. Le lavoratrici dipendenti affiliate a una cassa pensione possono versare al massimo CHF 7258 (situazione 2025). Per le donne che esercitano un’attività lucrativa indipendente senza cassa pensione il versamento annuo è limitato al 20% del reddito netto, a un massimo di CHF 36 288 (situazione al 2025). L’importo versato è fiscalmente detraibile. Con il pilastro 3a avete inoltre la possibilità di tutelarvi dai rischi finanziari derivanti da invalidità o decesso.
Tra l’altro, potete fare versamenti nel 3° pilastro anche se non esercitate un’attività lucrativa – in questo caso nel pilastro 3b.
Gli infortuni possono capitare ovunque, a casa o durante il tempo libero. E anche un sistema immunitario forte non vi protegge da tutte le malattie. Quando un familiare necessita di cure, le perdite finanziarie possono diventare ingenti e vanno a sommarsi a importanti faccende domestiche e compiti di assistenza da sbrigare. Con 911 000 infortuni professionali e nel tempo libero (in tedesco) registrati nel 2022, la probabilità di essere colpiti da un simile evento è statisticamente superiore al 10 per cento.
Esistono diversi modi per ridurre al minimo questi rischi finanziari.
Queste coperture addizionali vanno sempre adattate al reddito del partner e alla vostra situazione specifica. Vale la pena richiedere una consulenza personale.
Importante da sapere: le donne che non esercitano un’attività lucrativa o lavorano meno di otto ore alla settimana non sono assicurate contro gli infortuni non professionali. Devono pertanto tutelarsi autonomamente contro gli infortuni non professionali nell’ambito dell’assicurazione malattie obbligatoria. Se poi tornano a lavorare per almeno otto ore settimanali presso un datore di lavoro in Svizzera, sono di nuovo completamente assicurati ai sensi della LAINF e possono richiedere la sospensione della copertura infortuni presso il loro assicuratore malattie.
In linea di principio, chi lavora a tempo parziale è soggetto alla medesima deduzione di coordinamento di chi lavora a tempo pieno, a meno che il vostro datore di lavoro non abbia previsto nel regolamento di previdenza una deduzione di coordinamento inferiore in caso di part-time.
Supponiamo che rientrate al lavoro con un grado d’occupazione del 60 per cento. Con un salario annuo di CHF 80 000 (grado di occupazione del 100%), la deduzione di coordinamento ammonta a CHF 26 460 (stato 2025), quindi quasi un terzo. Con un grado d’occupazione del 60 per cento è già superiore alla metà. Se il regolamento della cassa pensione prevede invece una deduzione di coordinamento ridotta, la vostra deduzione scende a CHF 15 876. Avrete dunque un reddito assicurato maggiore, per cui anche con un salario annuo ridotto versereste nella cassa pensione contributi molto più elevati. Il risultato: risparmiereste di più per la vostra vecchiaia. Sebbene non riusciate ancora a colmare la vostra lacuna contributiva, quanto meno non la incrementate ulteriormente.
Vi consigliamo di affrontare il tema della deduzione di coordinamento in occasione del vostro prossimo colloquio di assunzione per un posto a tempo parziale.
La deduzione di coordinamento è un importo fisso che viene dedotto dal salario lordo annuo per determinare quanto reddito debba essere assicurato nella cassa pensione. In questo modo il legislatore intende evitare una doppia assicurazione di componenti salariali nel 1° e 2° pilastro. In altre parole, la deduzione di coordinamento fa sì che venga assicurata soltanto la parte di salario che non risulta già coperta dall’AVS/AI. Nel 2025 il suo importo è di CHF 26 460, equivalenti a 7/8 della rendita massima AVS.
Esempio: avete un reddito lordo annuo di CHF 80 000. Al netto della deduzione di coordinamento, nel 2° pilastro vi resta un reddito assicurato di CHF 53 540.
Nei periodi di bassi tassi d’interesse sui conti di risparmio o sui classici conti 3a vale la pena investire la propria previdenza privata sui mercati finanziari. I fondi d’investimento con un’elevata quota azionaria, infatti, offrono opportunità di rendimento decisamente maggiori, soprattutto su un orizzonte temporale di lungo periodo.
Un esempio basato su cifre attuali: Sara ha 41 anni, lavora al 60 per cento come esperta di marketing e guadagna CHF 50 000 all’anno. Per quanto riguarda la sua previdenza per la vecchiaia, sa che potrà risparmiare ancora per circa 20 anni. La sua idea è mettere regolarmente da parte CHF 500 al mese. Ma quali sono le possibilità a sua disposizione? Con un conto di risparmio e un tasso d’interesse dell’1 per cento, dopo 20 anni avrà maturato CHF 132 830 per la sua previdenza per la vecchiaia. Con una soluzione previdenziale 3a di AXA beneficia di un rendimento del 4,2 per cento e risparmia inoltre CHF 18 000 di imposte. Il suo capitale sale pertanto a CHF 204 572.
Prima incominciate a investire e maggiore sarà il rendimento: le donne che fino al pensionamento risparmiano per 20 anni o oltre, alla fine avranno – a seconda di quanto versato – un capitale supplementare di oltre CHF 70 000. Grazie a un 3° pilastro con una quota in titoli si possono dunque ridurre facilmente eventuali lacune previdenziali. Il tempo gioca a vostro favore.
Prendersi tutto il tempo che serve per famiglia e figli è importante. Ma altrettanto importante è prevenire per tempo la povertà nella vecchiaia. Sfruttate le possibilità offerte dal pilastro 3a e dalla cassa pensione per colmare le lacune previdenziali. Verificate anche quali effetti avrebbe una soluzione in titoli sul vostro avere di vecchiaia, soprattutto su un lungo orizzonte temporale d’investimento.