Previdenza

Consigli per la previdenza delle donne

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Accudimento prolungato dei figli o lavoro a tempo parziale dopo la maternità: per le donne con figli non è facile gestire la propria previdenza per la vecchiaia. Ecco cinque pratici consigli su come minimizzare eventuali lacune di reddito e ottimizzare la vostra previdenza privata e professionale.

I numeri non mentono. E nella previdenza per la vecchiaia sono ancora a scapito delle donne, che in media percepiscono una rendita del 1° pilastro (AVS) e del 2° pilastro (LPP) inferiore di circa un terzo rispetto a quella degli uomini. I motivi sono il lavoro a tempo parziale e il minor reddito. La parte preponderante di questo divario pensionistico di genere (gender pension gap) si verifica nella previdenza professionale, ma in più va considerato che anche nella vita privata le donne dispongono in genere di meno denaro, meno patrimoni e meno introiti. Ecco perché è più raro che versino i loro risparmi in un 3° pilastro.

Eppure sono ben consapevoli delle carenze di reddito che potranno avere in vecchiaia: circa un terzo delle donne in Svizzera è preoccupata di non avere denaro a sufficienza dopo il pensionamento. È quanto emerso da un sondaggio rappresentativo condotto recentemente tra 1000 persone in Svizzera.

1° consiglio: colmate le vostre lacune previdenziali

A prescindere dal fatto che dopo il parto decidiate di prolungare la pausa per maternità o di lavorare a tempo parziale, nella vostra previdenza per la vecchiaia avrete delle lacune. Ciò significa che risparmierete di meno in vista della pensione e che successivamente percepirete una rendita di vecchiaia inferiore.

Controllate quindi innanzitutto l’ammontare dei versamenti che avete eseguito sinora nel 1° e nel 2° pilastro. Per percepire la rendita massima AVS di CHF 2450 al mese (situazione 2024), in media dovete avere un reddito annuo pari ad almeno CHF 88 200. Molti di coloro che lavorano a tempo parziale non raggiungono questa cifra. 

Le lacune contributive hanno conseguenze ancora più gravi: per ogni anno di contribuzione AVS mancante viene infatti applicata una riduzione della rendita nell’ordine del 2,3 per cento. Per evitarlo, nei periodi in cui non lavorate siete voi stesse a dover prendere l’iniziativa, versando volontariamente nell’AVS il contributo minimo annuo, attualmente pari a CHF 514 (situazione 2024). Potete richiedere un estratto del vostro conto individuale AVS alla cassa di compensazione. Le lacune contributive possono essere colmate nell’arco dei cinque anni successivi versando il contributo minimo.

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    Lavoro a tempo parziale: attenzione alle lacune previdenziali!

    La riduzione del grado d’occupazione ha un notevole impatto sulla vostra cassa pensione. Scoprite di più sulla previdenza per la vecchiaia e sui rischi derivanti dalle lacune previdenziali.

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2° consiglio: effettuate versamenti nel 3° pilastro

Per colmare le eventuali lacune che si generano quando si decide di metter su famiglia, esiste il pilastro 3a. Chi ha un rapporto di lavoro dipendente con cassa pensione può versare il 20 per cento del proprio reddito annuo, fino a un massimo di CHF 7056 (situazione 2024). Per le lavoratrici indipendenti il versamento annuo è limitato a CHF 35 280. L’importo versato è fiscalmente detraibile. Con il pilastro 3a avete inoltre la possibilità di tutelarvi dai rischi finanziari derivanti da invalidità o decesso.

Tra l’altro, potete fare versamenti nel 3° pilastro anche se non esercitate un’attività lucrativa – in questo caso nel pilastro 3b.

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    Tutelatevi finanziariamente

    Con il piano di previdenza SmartFlex (pilastro 3a/3b) investite in una previdenza per la vecchiaia intelligente, con protezione integrata contro i rischi di decesso o invalidità.

    Piano di previdenza SmartFlex

3° consiglio: tutelatevi in caso di infortunio o malattia

Gli infortuni possono capitare ovunque, a casa o durante il tempo libero. E anche un sistema immunitario forte non vi protegge da tutte le malattie. Quando un familiare necessita di cure, le perdite finanziarie possono diventare ingenti e vanno a sommarsi a importanti faccende domestiche e compiti di assistenza da sbrigare.

Con 911 000 infortuni sul lavoro e nel tempo libero registrati (in tedesco) nel 2022, la probabilità di essere vittima di un simile evento è statisticamente superiore al 10 per cento. Esistono tuttavia varie possibilità di minimizzare questi rischi finanziari:

Queste coperture addizionali vanno sempre adattate al reddito del partner e alla vostra situazione specifica. Vale la pena richiedere una consulenza personale

4° consiglio: ottimizzate la deduzione di coordinamento

In linea di principio, chi lavora a tempo parziale è soggetto alla medesima deduzione di coordinamento di chi lavora a tempo pieno, a meno che il vostro datore di lavoro non abbia previsto nel regolamento di previdenza una deduzione di coordinamento inferiore in caso di part-time. 

Supponiamo che rientrate al lavoro con un grado d’occupazione del 60 per cento. Con un salario annuo di CHF 80 000 (grado d’occupazione del 100 per cento), la deduzione di coordinamento è pari a CHF 25 725, ossia quasi un terzo. Con un grado d’occupazione del 60 per cento è già superiore alla metà. Se il regolamento della cassa pensione prevede invece una deduzione di coordinamento ridotta, la vostra deduzione scende a CHF 15 057. Avrete dunque un reddito assicurato maggiore, per cui anche con un salario annuo ridotto versereste nella cassa pensione contributi molto più elevati. Il risultato: risparmiereste di più per la vostra vecchiaia. Sebbene non riusciate ancora a colmare la vostra lacuna contributiva, quanto meno non la incrementate ulteriormente.

Vi consigliamo di affrontare il tema della deduzione di coordinamento in occasione del vostro prossimo colloquio di assunzione per un posto a tempo parziale.

La deduzione di coordinamento è costituita da un importo fisso che viene sottratto dal salario annuo per determinare il salario assicurato. Sul salario assicurato si basano i contributi CP e le rendite di vecchiaia, d’invalidità, per i figli e per i superstiti.
Alle lavoratrici e ai lavoratori a tempo parziale viene applicata la stessa deduzione di coordinamento di quella prevista per chi ha un’occupazione a tempo pieno, a meno che nel regolamento della cassa pensione il datore di lavoro non preveda una deduzione di coordinamento ridotta in caso di part-time.

Fonte: rappresentazione propria

Che cos’è la deduzione di coordinamento?

La deduzione di coordinamento è un importo fisso che viene dedotto dal salario lordo annuo per determinare quanto reddito debba essere assicurato nella cassa pensione. In questo modo si evita una sovrassicurazione. In altre parole, la deduzione di coordinamento fa sì che venga assicurata soltanto la parte di salario che non risulta già coperta dall’AVS/AI. Nel 2024 il suo importo è di CHF 25 725, equivalenti a 7/8 della rendita massima AVS.

Esempio: avete un reddito lordo annuo di CHF 80 000. Al netto della deduzione di coordinamento, nel 2° pilastro vi resta un reddito assicurato di CHF 54 275.

5° consiglio: investite il vostro avere di vecchiaia

Nei periodi di bassi tassi d’interesse sui conti di risparmio o sui classici conti 3a vale la pena investire la propria previdenza privata sui mercati finanziari. I fondi d’investimento con un’elevata quota azionaria, infatti, offrono opportunità di rendimento decisamente maggiori, soprattutto su un orizzonte temporale di lungo periodo.

Ecco un esempio: Sara ha 41 anni, lavora al 60 per cento come esperta di marketing e guadagna CHF 50 000 all’anno. Per quanto riguarda la sua previdenza per la vecchiaia, sa che potrà risparmiare ancora per circa 20 anni. La sua idea è mettere regolarmente da parte CHF 500 al mese. Ma quali sono le possibilità a sua disposizione? Con un conto di risparmio e un tasso d’interesse dell’1 per cento, dopo 20 anni avrà maturato CHF 132 830 per la sua previdenza per la vecchiaia. Grazie a una soluzione previdenziale del pilastro 3a, non solo beneficia di un rendimento del 4,2 per cento, ma risparmia anche CHF 18 000 di imposte. Il suo capitale sale pertanto a CHF 204 572.

Prima incominciate a investire e maggiore sarà il rendimento: le donne che fino al pensionamento risparmiano per 20 anni o oltre, alla fine avranno – a seconda di quanto versato – un capitale supplementare di oltre CHF 70 000. Grazie a un 3° pilastro con una quota in titoli si possono dunque ridurre facilmente eventuali lacune previdenziali. Il tempo gioca a vostro favore.

Sara ha 41 anni, lavora al 60 per cento come esperta di marketing e guadagna CHF 50 000 all’anno.
Per quanto riguarda la sua previdenza per la vecchiaia, sa che potrà risparmiare ancora per circa 20 anni. La sua idea è mettere da parte CHF 500 al mese. Ma quali sono le possibilità a sua disposizione?
Con un conto di risparmio e un tasso d’interesse dell’1%, dopo 20 anni avrà maturato CHF 132 830 per la sua previdenza per la vecchiaia. Con una soluzione previdenziale 3a, un rendimento del 4,2% e un risparmio fiscale di CHF 18 000 si ritroverà CHF 204 572.

Fonte: rappresentazione propria

Ricapitolando: famiglia e previdenza si possono conciliare

Prendersi tutto il tempo che serve per famiglia e figli è importante. Ma altrettanto importante è prevenire per tempo la povertà nella vecchiaia. Sfruttate le possibilità offerte dal pilastro 3a e dalla cassa pensione per colmare le lacune previdenziali. Verificate anche quali effetti avrebbe una soluzione in titoli sul vostro avere di vecchiaia, soprattutto su un lungo orizzonte temporale d’investimento.

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