La scelta giusta della cassa pensione offre alle aziende molteplici vantaggi: riduce il carico amministrativo, abbassa i costi e aumenta l’attrattiva del datore di lavoro. Ma qual è la soluzione previdenziale ottimale per la vostra azienda? A cosa dovete prestare attenzione nel cambio di cassa pensione? Rispondiamo alle domande più frequenti sul tema della scelta della cassa pensione e con la nostra check-list vi aiutiamo affinché il passaggio avvenga senza intoppi.
I datori di lavoro sono tenuti ad aderire a una cassa pensione qualora:
In questo caso, l’azienda deve affiliarsi imperativamente a un istituto di previdenza iscritto nel registro della previdenza professionale (art. 11 cpv. 1 LPP). Trovate informazioni dettagliate nella Legge federale sulla previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità.
Il sistema previdenziale svizzero dei tre pilastri ha lo scopo di garantire una protezione finanziaria alle persone in Svizzera durante la vecchiaia, in caso d’invalidità o di decesso. Il secondo pilastro del sistema svizzero delle assicurazioni sociali è rappresentato dalla previdenza professionale che, nel linguaggio corrente, viene spesso chiamata «cassa pensione». Il suo obiettivo è quello di consentire alla persona assicurata di raggiungere, insieme al primo pilastro, un reddito da rendita pari a circa il 60% dell’ultimo salario.
I datori di lavoro hanno la possibilità di migliorare le condizioni minime fissate per legge offrendo ai propri dipendenti una copertura più vantaggiosa per quanto riguarda le prestazioni di rischio e/o le prestazioni di vecchiaia. Volete sapere se voi e il vostro personale avrete una buona copertura in vecchiaia? Lasciate che un esperto AXA esamini la vostra attuale soluzione previdenziale e le vostre assicurazioni in corso.
Dato che la cassa pensione è destinata a integrare la garanzia del minimo vitale fornita dal primo pilastro (AVS), assume un ruolo importante per tutti. La previdenza professionale è finalizzata al mantenimento del tenore di vita abituale in vecchiaia ed è quindi una preziosa componente sociale della nostra collettività.
L’affiliazione a una cassa pensione è interessante anche per le persone che non sono assicurate obbligatoriamente, ad esempio per i lavoratori indipendenti o per i dipendenti part-time che percepiscono un salario inferiore al minimo LPP. Chi non è sottoposto alla previdenza professionale obbligatoria può, se sussistono le condizioni, assicurarsi a titolo facoltativo. Esercitate un’attività lavorativa indipendente? La nostra analisi del fabbisogno assicurativo gratuita vi mostrerà se vi conviene entrare in una cassa pensione.
Secondo i dati dell’Ufficio federale di statistica in Svizzera ci sono circa 1390 istituti di previdenza, distinti in due tipi: le fondazioni collettive in cui l’affiliazione è aperta a tutte le aziende e ai loro dipendenti e le casse pensione aziendali in cui l’affiliazione è riservata esclusivamente al personale della società fondatrice.
In passato il numero di istituti di previdenza era molto più elevato. L’inasprimento dei requisiti in campo regolatorio e a livello sistemico ha causato numerosi consolidamenti. Inoltre, le sinergie in termini di oneri amministrativi e costi nonché le crescenti esigenze di know-how hanno portato a varie liquidazioni, soprattutto di casse pensione aziendali.
I datori di lavoro sono tenuti a sottoscrivere per i propri dipendenti una soluzione di previdenza professionale, verificata dall'Ufficio AVS. Un’azienda ha le seguenti possibilità:
Nel caso in cui un’azienda voglia entrare in un istituto di previdenza esistente senza essere già affiliata a un ente simile, il datore di lavoro può scegliere liberamente. Invece se vuole sciogliere un’affiliazione in corso e passare a un nuovo istituto di previdenza deve dapprima chiedere il consenso del personale o di una sua rappresentanza. L’adesione deve avvenire presso un istituto di previdenza iscritto nel registro della previdenza professionale.
Le associazioni professionali dispongono spesso di una propria soluzione di cassa pensione, rispondente alle esigenze specifiche dei loro membri. In più offrono in molti casi anche una copertura per lavoratori indipendenti senza personale. Vi sono peraltro associazioni che stipulano per i loro membri delle soluzioni esclusive in una fondazione collettiva. Ogni membro deve essere informato, in occasione di un colloquio di consulenza, della soluzione previdenziale adottata internamente all’associazione e su eventuali conseguenze derivanti dalla non adesione. Dopodiché spetta all’azienda decidere se affiliarsi a un’altra cassa pensione.
Il datore di lavoro deve effettuare l’affiliazione entro due mesi dal momento in cui sorge l’obbligo in tal senso. Qualora non ottemperiate a questo dovere, la cassa di compensazione notificherà il vostro nominativo all’istituto collettore per un’affiliazione con effetto retroattivo. Se vi sottraete all’obbligo di affiliazione o al controllo di adempimento siete passibili di sanzioni penali.
Nel caso in cui siate interessati a una soluzione di cassa pensione per i vostri dipendenti, potete scegliere tra un’assicurazione completa o un’assicurazione semiautonoma.
Se optate per una soluzione di assicurazione completa sappiate che:
Se, come alternativa, optate per una soluzione semiautonoma sappiate che:
No, non c’è un marchio ufficiale che certifichi la qualità delle casse pensione. Informazioni pratiche sul tema della qualità sono reperibili sul sito di inter-pension, la comunità di interessi degli istituti autonomi collettivi e comuni che s’impegna a favore di una previdenza professionale indipendente e che fornisce una panoramica delle casse pensione corredata dei dati principali. Alcuni giornali e riviste specializzate, ad esempio Penso (in tedesco), pubblicano annualmente un rating delle casse pensione in cui vengono messi a confronto fattori quali il rendimento degli investimenti, l’ammontare degli interessi e l’incidenza delle spese amministrative e dei costi di rischio.
È possibile cambiare cassa pensione solo dopo che il personale o una sua rappresentanza abbia espresso il proprio consenso. Come datori di lavoro siete responsabili del corretto svolgimento della procedura.
Il processo di cambio inizia con una fase valutativa. L’azienda si pone domande del tipo «quali sono le nostre esigenze effettive? quali sono già soddisfatte? quali invece sono ancora scoperte?». Sulla base di questa analisi delle esigenze, nella seconda fase si esegue una preselezione delle casse pensione e si richiedono le relative offerte. Segue poi la fase comparativa. Poiché la decisione concerne anche la copertura dei dipendenti, le aziende si avvalgono del supporto di esperti in campo previdenziale che le accompagnano nel complesso processo del cambio garantendo che le loro esigenze siano soddisfatte e che, grazie a una moderna soluzione di cassa pensione, la loro immagine acquisisca maggiore attrattiva.
State pensando di cambiare cassa pensione? I nostri esperti di previdenza sono al vostro fianco con consigli e sostegno pratico.
Teoricamente si può passare a una nuova cassa pensione ogni volta che lo si desidera, sempre però nel rispetto del termine di disdetta stabilito contrattualmente. Occorre tenere conto però che il cambio comporta in certi casi costi e formalità amministrative. Gli istituti di previdenza prestano particolare attenzione alla composizione del portafoglio di assicurati (ad es. per quanto riguarda la struttura d’età), soprattutto per le nuove adesioni. Pertanto, in un cambio, le aziende con una maggioranza di dipendenti in età avanzata risultano penalizzate. Non bisogna dimenticare che, tranne l’istituto collettore, le casse pensione non hanno alcun obbligo di ammissione.
Il passaggio a una nuova cassa pensione dura vari mesi. In primo luogo perché nel processo sono coinvolti anche i dipendenti che esercitano il loro diritto di partecipazione e poi perché il datore di lavoro deve documentare dettagliatamente l’intera procedura, le modalità applicate e la dichiarazione di consenso espressa dal personale o da una sua rappresentanza.
In virtù del loro diritto di partecipazione, i dipendenti devono essere coinvolti lungo tutto il processo. Il cambio e l’accettazione delle relative condizioni devono essere decisi congiuntamente. Senza il consenso del personale, la disdetta e il passaggio sono considerati nulli. È compito della cassa pensione cedente verificare l’ottemperanza di questi criteri.
Trovate informazioni approfondite sulla sentenza emessa dal Tribunale federale il 5 maggio 2020 in merito al cambio di cassa pensione nell’articolo «Cambio di cassa pensione – a quali aspetti devi prestare attenzione?» di MyRight.
Quale cassa pensione è adatta alla vostra azienda? Conviene effettuare un cambio? Abbiamo preparato appositamente per voi delle utili check-list.
La soluzione di cassa pensione ottimale per un’azienda dipende da un insieme di fattori. Considerate nella scelta i seguenti criteri specifici della vostra azienda:
A questo proposito nell’articolo del blog scoprirete aspetti e dati per la valutazione delle casse pensione.
La scelta della cassa pensione è determinata dalle esigenze aziendali e improntata a priorità diverse a seconda del caso. Per definire la previdenza per la vostra azienda ponetevi le seguenti domande:
Questi sei consigli vi facilitano il passaggio a una nuova cassa pensione.