Di qualunque forma essa sia, la famiglia è tra gli aspetti più importanti della vita di ognuno. Affinché le cose vadano sempre bene, è fondamentale occuparsi di tematiche che potrebbero offuscare la gioia familiare.
Una separazione, lacune previdenziali o gravi imprevisti come infortuni, malattie e decesso – nessuna famiglia ne è immune, ma tutte possono tutelarsi con lungimiranza da possibili rischi.
Oggigiorno esistono diverse costellazioni familiari. Sposati con figli, genitori non sposati, divorziati e genitori single, omosessuali con figli o famiglie patchwork, i possibili modelli di famiglia si sono profondamente trasformati a causa dei cambiamenti della società degli ultimi decenni. Anche se oggi la maggior parte delle famiglie corrisponde a una costellazione classica – i genitori coniugati e i loro figli biologici – già un bambino svizzero su cinque cresce all’interno di una partnership extraconiugale o comunque non tradizionale. E anche in futuro le forme alternative quali famiglie monoparentali, ricostituite o arcobaleno sono destinate ad aumentare ulteriormente.
Già nella previdenza per la vecchiaia e di rischio per la famiglia tradizionale ci sono molti aspetti a cui prestare attenzione. Dato però che quest’ultima, per effetto del legame coniugale, è già relativamente ben tutelata dalla legge, appare ancor più urgente capire come i membri di modelli familiari extraconiugali possono tutelarsi in modo efficace da eventuali rischi quali perdite di guadagno o il decesso della persona con il reddito maggiore.
Nonostante la trasformazione sociale e le opportunità che ne derivano, la forma tradizionale di famiglia in Svizzera è tuttora molto diffusa. Per coppia si intende una coppia sposata con figli in comune. In questa forma familiare il padre assume perlopiù il ruolo della persona con il reddito maggiore, mentre la madre di norma si occupa, a titolo non retribuito e non coperto dalle assicurazioni sociali, dell’accudimento dei figli e della casa. In molte regioni esiste oggi anche una versione modernizzata del modello familiare in cui la madre, oltre a garantire l’accudimento, lavora a tempo parziale.
Tra le possibili costellazioni familiari, il modello coniugale con figli gode in Svizzera della maggiore tutela nell’ambito del diritto delle assicurazioni sociali. Tutte le relazioni personali e patrimoniali delle persone unite in matrimonio sono regolamentate dalla legge. In questo contesto rientra, ad esempio, il fatto che, dalla nascita di un figlio, l’autorità parentale spetta automaticamente a entrambi i genitori. I coniugi, inoltre, provvedono congiuntamente alla previdenza per la vecchiaia, hanno un obbligo di assistenza reciproco nonché una pretesa ereditaria reciproca e – in caso di infortunio o malattia – anche il diritto a ricevere informazioni di carattere medico.
Per il modello di famiglia tradizionale i rischi nascono spesso da uno squilibrio tra chi percepisce il reddito principale e chi invece percepisce un guadagno supplementare.
Per chi desidera tutelare ampiamente la propria famiglia da eventuali rischi, queste misure previdenziali sono la soluzione ideale.
Sempre più coppie optano per la convivenza extraconiugale in concubinato, che pur essendo apparentemente simile al matrimonio, può essere sciolta in modo informale in qualsiasi momento. Oltre ai vantaggi in termini di imposte e di costi, la maggior parte delle coppie individua il principale vantaggio rispetto al matrimonio nel fatto che non esistono obblighi legali. Ciò significa maggiore libertà nella vita quotidiana, ma in caso di necessità anche minore sicurezza per partner e figli. Quando una coppia convivente non sposata decide di fondare una famiglia è quindi preferibile stabilire regole vincolanti.
Per le coppie non sposate in regime di concubinato (in tedesco) non esistono regole vincolanti. Tutti gli obblighi tra i due conviventi devono essere stabiliti autonomamente e fissati per iscritto in un contratto di concubinato. Il padre, ad esempio, non è automaticamente imparentato con il figlio dal momento della nascita – il rapporto giuridico di filiazione esiste inizialmente solo con la madre. Affinché anche padre e figlio siano legati da un rapporto di parentela, la paternità deve essere dapprima riconosciuta ufficialmente o sancita da una sentenza se il padre rifiuta di riconoscere il figlio.
La libertà di convivere senza sposarsi si rivela spesso uno svantaggio in caso di necessità. Molte coppie vivono di fatto come se fossero sposate, ma in caso di separazione o di decesso non godono delle medesime tutele. Si raccomanda dunque soprattutto di provvedere alla pianificazione della successione e della previdenza.
Fin dall’inizio da soli con un figlio, separati, divorziati o vedovi con un figlio biologico, adottivo, figliastro o figlio elettivo: le famiglie monoparentali nascono in diversi modi.
Se il secondo genitore non è deceduto e non rappresenta una minaccia per il figlio, i genitori continuano a condividere l’autorità parentale. Nella maggior parte dei casi uno dei genitori – di norma la madre – ha la custodia esclusiva e si fa carico di tutti i compiti legati all’educazione del figlio: portare a casa uno stipendio, gestire la casa, accudire il figlio.
Crescere i figli da soli non è facile. Ancora più difficile è anche essere ben assicurati e accantonare capitale per la vecchiaia – in particolare con il budget limitato che la famiglia monoparentale di norma ha a disposizione. Le famiglie monoparentali hanno spesso lacune previdenziali.
La famiglia patchwork, sinonimo anche di famiglia allargata o seconda famiglia, è spesso caratterizzata da complessi intrecci di parentela e di relazioni. In seguito a una separazione, a un divorzio o alla morte di uno dei genitori, almeno un partner porta uno o più figli di una precedente relazione nella nuova unione coniugale o extraconiugale. A questa costellazione familiare possono aggiungersi, con la nascita di nuovi figli comuni, altri fratellastri e sorellastre.
Come già si può evincere dal nome, raramente una famiglia patchwork è uguale all’altra. Ognuna ha la propria storia precedente e altrettanto complessa è solitamente la situazione giuridica. Da una parte, poiché i figli, in una famiglia patchwork, di norma hanno un mix di genitori e fratelli biologici e non, dall’altra, perché i due genitori hanno già una precedente storia familiare con relativi impegni.
Soprattutto quando i partner conviventi di una famiglia patchwork non sono coniugati, un grave evento imprevisto può avere pesanti conseguenze. Infatti, la linea successoria stabilita dalla legge si basa sulla famiglia classica e fa sì che, in caso di decesso, i figli non biologici e i partner conviventi restino a mani vuote.
Una famiglia arcobaleno è una famiglia in cui almeno un genitore si identifica come lesbica, gay, bisessuale, trans* o queer. Ne fanno parte anche alcuni genitori intersessuali.
I bambini di queste famiglie arrivano ai genitori in modi diversi: possono provenire da precedenti relazioni eterosessuali, essere nati in una coppia omosessuale, essere adottati o accolti come figli elettivi. Alcune famiglie vengono costituite all’estero attraverso la maternità surrogata o la donazione di ovuli. Per i genitori trans* il coming-out può avvenire prima o dopo la creazione di una famiglia.
Negli ultimi anni la Svizzera ha compiuto importanti passi avanti per tutelare giuridicamente le famiglie arcobaleno. Nel 2018 è stata resa possibile l’adozione del figliastro per coppie omosessuali e dal luglio 2022 tutte le coppie possono contrarre matrimonio. Ciò significa che le coppie omosessuali godono ora a tutti gli effetti del diritto di adozione e possono adottare insieme un bambino – una misura che in precedenza era possibile solo attraverso l’adozione del figliastro biologico del partner. Le coppie lesbiche hanno ora accesso alla fecondazione assistita nelle banche del seme svizzere, cosa che prima era consentita solo alle coppie eterosessuali.
Queste modifiche legislative rafforzano la protezione giuridica delle famiglie arcobaleno. I genitori dello stesso sesso godono ora pienamente del diritto genitoriale e quindi anche degli stessi diritti in ambiti come l’eredità e l’autorità parentale. L’adozione del figliastro, spesso necessaria in passato, viene meno in molti casi, poiché entrambi i partner possono essere riconosciuti come genitori con pari diritti, indipendentemente dal fatto che siano sposati o vivano in comunione domestica.
Il diritto successorio e le assicurazioni sociali fanno riferimento alla famiglia tradizionale. Solo i partner registrati o coniugati, i figli biologici e i figli adottivi hanno diritto a un’eredità e a una rendita per superstiti versata dall’AVS, dall’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e dalla cassa pensione del defunto.
In caso di decesso di uno dei due coniugi, l’altro riceve prestazioni del 1° e del 2° pilastro, ma spesso si viene a creare una differenza rispetto al reddito effettivamente necessario – soprattutto se si sono assunti impegni finanziari comuni. Questa lacuna previdenziale può essere colmata con misure di previdenza quali la stipulazione di un'assicurazione sulla vita o di un’assicurazione contro il rischio di decesso .
Le coppie non sposate non hanno alcun diritto reciproco all'eredità, se il partner muore. Soluzioni previdenziali individuali quali un contratto di concubinato o un testamento fanno in modo che il convivente possa ereditare. È consigliabile inoltre notificare il partner convivente alla propria cassa pensione e designarlo come beneficiario nel risparmio per la vecchiaia con il pilastro 3a e 3b.
Se i figli non sono maggiorenni e sono ancora in formazione, in caso di decesso l’AVS versa loro una rendita per orfani. Tramite un testamento giuridicamente valido può inoltre predisporre la suddivisione dei beni in suo possesso o di sua proprietà, nonché regolamentare la tutela a suo piacimento. Il testamento può stabilire anche la gestione del patrimonio ereditato.
Il 1° pilastro serve a garantire il minimo vitale in vecchiaia, in caso d’invalidità e incapacità di guadagno o in caso di decesso.
Il secondo pilastro comprende la previdenza professionale, l’assicurazione contro gli infortuni professionali, l’assicurazione d’indennità giornaliera in caso di malattia e gli istituti di libero passaggio. Il suo obiettivo è garantire il mantenimento del tenore di vita abituale anche dopo il pensionamento.
Un versamento facoltativo nella previdenza vincolata 3a o nella previdenza libera 3b consente di colmare, nella misura più ampia possibile, le lacune di reddito nel primo e secondo pilastro del sistema sociale svizzero.
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