AXA Fondazione previdenza complementare applica gradualmente tra il 2025 e il 2027 un’aliquota di conversione del 4,6% per le donne e gli uomini a 65 anni.
L’adeguamento avviene nell’arco di tre anni. Questo crea sicurezza nella pianificazione per le persone assicurate e ammortizza eventuali penalizzazioni di rendita, in particolare per le persone il cui pensionamento è imminente.
Per i pensionamenti entro la fine del 2024 continuano a valere le attuali aliquote di conversione del 4,88% per le donne a 64 anni e del 5,00% per gli uomini a 65 anni.
L’adeguamento non produce alcun effetto sulle rendite di vecchiaia in corso e sui prelievi di capitale.
Con l’adeguamento dell’aliquota di conversione, AXA Fondazione previdenza complementare riduce al minimo la crescente ridistribuzione facendo aumentare la quota di redditi da investimenti a disposizione per la remunerazione degli averi di vecchiaia. Di conseguenza l’attuale modello di remunerazione viene adeguato a decorrere dal 1° gennaio 2025.
Nel corso degli anni una remunerazione supplementare, ad esempio dello 0,5%, ha effetti considerevoli, come dimostra l’esempio che segue:
Per il consiglio di fondazione è importante salvaguardare una corretta ripartizione dei mezzi tra tutte le generazioni. Per questo motivo ha deciso di introdurre, sempre con effetto dal 2025, un modello di partecipazione delle rendite. Il modello permette alle persone assicurate, anche dopo il loro pensionamento, di beneficiare dell’elevata capacità di prestazione della fondazione.
Le persone assicurate possono contare su una previdenza complementare efficace che offre protezione del capitale e opzione di rendita a condizioni eque.
L’aliquota di conversione determina con quale percentuale il capitale di vecchiaia risparmiato verrà convertito, al momento del pensionamento, in una rendita annua. Con un capitale di vecchiaia di CHF 100 000 e un’aliquota di conversione del 4,6% si ottiene una rendita annua di CHF 4600.
Se il tasso di conversione applicato è maggiore del tasso corretto dal punto di vista attuariale, cioè in termini puramente contabili, per finanziare la rendita di vecchiaia la cassa pensione deve mettere da parte per ogni pensionamento più capitale rispetto all'avere di risparmio disponibile delle persone assicurate. Si deve ricorrere così a una ridistribuzione sempre più ingente dalle persone assicurate attive a quelle beneficiarie di rendita. La differenza tra l’avere di risparmio disponibile e il capitale effettivamente necessario è denominata «perdita da pensionamento» o «perdita da conversione in rendita».
Attualmente presso AXA Fondazione previdenza complementare vengono ridistribuiti oltre CHF 2 milioni all'anno dalle persone attive a quelle beneficiarie di rendita, un importo che secondo le attuali previsioni è destinato a superare i CHF 4 milioni nei prossimi cinque anni.
Questa somma, in realtà, dovrebbe andare alle persone assicurate attive per la remunerazione del loro avere di vecchiaia. Esse potrebbero risparmiare sul lungo periodo, insieme agli interessi semplici e all’effetto degli interessi composti, un avere di vecchiaia maggiore di quanto sia possibile ora a causa della ridistribuzione.
L’importo della rendita che verrà corrisposta nella previdenza complementare varia da persona a persona e dipende, tra l’altro, dall’ammontare del capitale di vecchiaia risparmiato nel corso della vita lavorativa.
Come regola generale vale la formula: avere di vecchiaia x aliquota di conversione = rendita annua.
Sul portale previdenza myAXA è possibile già ora fare una simulazione della rendita futura.
Per le persone che andranno in pensione entro la fine del 2024 non cambia nulla. Per loro valgono le attuali aliquote di conversione del 4,88% per le donne a 64 anni e del 5,0% per gli uomini a 65 anni.
Per le persone che andranno in pensione negli anni di transizione 2025 e 2026, all’età di 65 anni si applicano al loro avere di vecchiaia nel regime sovraobbligatorio le seguenti aliquote di conversione:
Per i pensionamenti al 1° gennaio vale l’aliquota di conversione dell’anno precedente.
Per i pensionamenti a partire dal 2027 si applica un’aliquota di conversione unitaria del 4,6% per le donne e gli uomini a 65 anni.
L’adeguamento dell’aliquota di conversione non influisce sui prelievi di capitale.
No, non cambia nulla. L’adeguamento dell’aliquota di conversione non influisce sulle rendite di vecchiaia in corso. Lo stesso vale anche per le rendite d’invalidità e per superstiti in corso.
I dati aggiornate sono riportati sul certificato personale della cassa pensione inviato una volta all’anno e consultabile anche sul portale previdenza myAXA.
L’aliquota minima di conversione sancita dalla legge, pari attualmente al 6,8%, vale per la parte della previdenza professionale nel regime obbligatorio, rappresenta cioè il minimo LPP. AXA Fondazione previdenza complementare opera esclusivamente nell’ambito del regime sovraobbligatorio. Per la parte nel regime sovraobbligatorio la cassa pensione ha la facoltà di fissare autonomamente l’aliquota di conversione.
Mediante riscatti volontari nella cassa pensione si può incrementare il proprio avere di vecchiaia, a condizione che non sia già stato raggiunto il massimale concesso per i riscatti. Prima di effettuare un riscatto volontario occorre verificarne gli effetti nel caso specifico sia per quanto riguarda la rendita futura che gli aspetti fiscali. Inoltre, nel quadro del terzo pilastro, è possibile accantonare un capitale supplementare per la propria vecchiaia.
Nelle Q&A trovate maggiori informazioni e le risposte ai quesiti più frequenti sull’adeguamento dell’aliquota di conversione oltre a vari documenti al riguardo.