Sebbene i servizi finanziari non rientrino propriamente nella gamma di HK Reinigungen AG, a fine 2018 l’azienda ha concesso un credito ponte a un imprenditore amico. Quello che doveva essere un sostegno di breve periodo ha avuto un’escalation fino alle vie legali, con conseguenze finanziarie ed emotive ancora oggi tangibili.
Si sente che Alexandra Kissling fatica ancora a parlare di quello che è successo all’azienda di famiglia. E si capisce subito che non si ratta solo di denaro. Tutto è cominciato nel 2018, quando già da sette anni faceva le veci del padre, in veste di amministratrice, in un’azienda fortemente radicata nella regione e con ottima clientela, proprio grazie alla rete di conoscenze creata dal genitore. Inoltre, dice Kissling, il padre è un uomo di buon carattere e amato da tutti. E il fatto che questa bontà d’animo sia stata sfruttata senza scrupoli la lascia ancora oggi senza parole.
La fatidica telefonata giunge alla fine di quell’anno. Un collega d’affari di Hans Kissling, oggi ex collega, intende acquistare un appezzamento di terreno e necessita di denaro per finanziarsi. Disponibile, ma non ingenuo, Kissling si mostra propenso a dare una mano. Dopo avere verificato i registri delle esecuzioni private e istituzionali del richiedente senza riscontrare nulla, Kissling stende un contratto di prestito con il futuro debitore. La somma dovrebbe essere restituita senza interessi entro pochi mesi; come garanzia il rimborso viene tuttavia agganciato anche alla cessione di un immobile del debitore.
La situazione legale sembra chiara: ma non lo è, come constata oggi in retrospettiva Leo Loosli, esperto del Servizio giuridico di AXA-ARAG, il quale ha seguito la pratica della famiglia Kissling. «Purtroppo il contratto di prestito era stato formulato in maniera contraddittoria in alcuni punti, il che ha complicato l’esercizio dei diritti. Un notaio avrebbe potuto consigliare le necessarie precauzioni per evitare tali problemi e regolare formalmente le garanzie», spiega. Nel febbraio 2019 Alexandra Kissling capisce che il debitore avrebbe sfruttato senza esitazioni a proprio vantaggio i termini di restituzione condizionati e non del tutto ferrei.
Nonostante gli accordi quindi il denaro non rientra. Alexandra, che sostituisce il padre in ferie, rimane di stucco. Chiama il debitore, sperando in una spiegazione plausibile per il ritardato pagamento. Ma con suo grande disappunto, dall’altro capo del filo non giungono scuse, ma solo frasi proferite con una certa indisponenza e il lapidario invito a non preoccuparsi. L’alie azione del famoso immobile non è andata a buon fine e quindi il denaro ci sarà più avanti, assicura il debitore. Ma l’atteggiamento non cambia neanche «più avanti», quando questi viene più volte sollecitato, anche per iscritto. Al contrario: «Da un lato noi formulavamo con chiarezza le nostre aspettative, dall’altro c’erano risposte arroganti o silenzio. Il debitore ha continuato a tergiversare e a temporeggiare», ricorda Alexandra.
Dopo un lungo tira e molla, il conoscente pare scendere a più miti consigli; ma tale impressione si rivela ben presto infondata. Certo, ogni tanto a HK Reinigungen arriva una piccola somma di denaro, tanto per guadagnare un po’ di tempo. Ma il debitore non mostra l’intenzione di estinguere l’intero debito. Quando effettivamente ammette di essere insolvente, la famiglia comincia realmente a temere. Hans Kissling contatta allora la Protezione giuridica.
«Per fortuna HK Reinigungen AG godeva di una certa flessibilità finanziaria: in tali casi infatti si può arrivare molto rapidamente a compromettere l’esistenza di un’azienda», afferma Loosli di AXA-ARAG. Quando Loosli entra in gioco siamo già nel 2021 e la situazione di difficoltà si trascina da ben tre anni. Nonostante un sufficiente cuscinetto finanziario il carico emotivo per la famiglia Kissling è enorme. «Improvvisamente il debitore ha cominciato a tempestarci di comunicazioni, con argomentazioni non plausibili, affinché ci astenessimo dal procedere per vie legali. La situazione era diventata insostenibile e da quel momento in poi ho evitato ogni contatto personale con il soggetto» racconta Alexandra. Loosli comprende molto bene questo comportamento: «In linea generale anche i casi più semplici possono essere molto stressanti per gli interessati, perciò è importante attivare per tempo un’assistenza legale professionale».
«Da un lato formulavamo con chiarezza le nostre aspettative, dall’altro c’erano risposte arroganti o silenzio. Il debitore ha continuato a tergiversare e a temporeggiare»
E il caso Kissling non è neanche semplice: anche dopo avere lasciato tutto in mano a Loosli, la famiglia ha continuato a vivere alti e bassi emotivi e la situazione è rimasta delicata, spiega il legale. In ogni caso il creditore si sgrava di un immenso peso, come sottolinea Alexandra: «Abbiamo trasmesso a Leo Loosli tutta la documentazione e siamo stati assistiti in maniera egregia. Siamo stati molto soddisfatti del suo operato, non sapevamo più come fare. La Protezione giuridica ci ha tolto gran parte dello stress psicologico». Alla fine la pratica si è chiusa con successo, ma sicuramente si configurava difficile. Per fortuna non si è dovuti finire in tribunale, con tutte le tempistiche e i costi che ne conseguono, trovando comunque una soluzione accettabile per i Kissling.
Oggi HK Reinigungen riceve ogni mese una rata di rimborso del proprio prestito. Una restituzione che doveva avvenire in due o tre mesi dalla concessione del prestito amichevole richiederà ora sei anni. Alexandra afferma che per nessun motivo concederà altri prestiti a chicchessia. Anche questo è comprensibile per il legale Loosli, che consiglia: «Proprio in queste situazioni vale la pena sostenere un costo iniziale e far stendere o verificare i contratti da un esperto». La vicetitolare oggi è semplicemente felice del fatto che la storia si sia (quasi) conclusa. Col senno di poi dice che avrebbe coinvolto molto prima la Protezione giuridica.
Hans Kissling ha fondato la sua ditta di pulizie HK Reinigungen AG nel 1998 a Worb: all’epoca operava egli stesso sul campo. Oggi l’attività è affidata ai circa 40 dipendenti di un’azienda che offre servizi di pulizia di fine cantiere, periodica e facility management. Dal 2011 la figlia di Hans Kissling, Alexandra, è viceamministratrice.