Pianificare la propria successione imprenditoriale non è per niente facile, e non soltanto per la componente emozionale che accompagna inevitabilmente la cessione dell’opera di tutta una vita, ma anche per l’attento esame di numerosi aspetti importanti quali la scelta del successore, il valore dell’azienda e il finanziamento. Anche le implicazioni relative alla fiscalità e al diritto successorio assumono un ruolo importante, in particolare se la PMI è un’impresa familiare e se la direzione passa nelle mani di un membro della famiglia.
Ma c’è una buona notizia: chi si pone per tempo le domande cruciali e inizia presto ad occuparsi della pianificazione, può garantire la continuità a lungo termine dell’azienda, anche dopo il proprio ritiro. Qui di seguito sono riportate le cinque domande principali per la riuscita della pianificazione della successione nell’impresa familiare. Le risposte consentono di offrire un pensionamento senza preoccupazioni alla vecchia guardia e agevolare il subentro della nuova generazione.
La pianificazione della successione è uno strumento tipico dello sviluppo del personale che ha lo scopo di occupare nel modo più rapido e soddisfacente possibile i posti chiave di un’azienda, divenuti vacanti per la partenza di collaboratori.
Molto spesso la pianificazione della successione viene fatta nel contesto di un cambio al vertice. Nel caso in cui un imprenditore vada in pensione, la regolamentazione della successione permette un passaggio ottimale del testimone a un successore idoneo. Inoltre nella pianificazione viene definito e approntato il processo di avvicendamento e viene effettuata la separazione tra patrimonio privato e patrimonio commerciale. In questo modo può essere garantito il buon proseguimento dell’attività aziendale nonostante il cambio di conduzione.
In una prima fase dovete decidere come imprenditori se, dopo il vostro ritiro, l’impresa familiare debba cessare oppure continuare l’attività. Per operare questa scelta è opportuno vagliare la situazione in prospettiva: se su un lungo orizzonte temporale la vostra azienda non riuscirà più a essere competitiva, meglio procedere a una liquidazione, cioè a uno scioglimento parziale o totale; se invece è sufficientemente solida per affrontare senza problemi le sfide future, allora vale la pena salvaguardare la sua sopravvivenza. In quest’ultimo caso la vostra pianificazione della successione deve essere finalizzata all’efficiente organizzazione della cessione al familiare che prenderà il vostro posto.
L’avvicendamento alla guida di un’impresa familiare da parte di un membro del nucleo parentale è la soluzione preferita in Svizzera. Circa il 45% dei titolari di PMI cede la propria azienda a uno o più eredi. La condizione imprescindibile di questa decisione è la volontà e la disponibilità dei discendenti di prendere in mano le redini della ditta di famiglia.
Come imprenditori avete il compito di valutare l’idoneità del vostro successore dando un giudizio il più obiettivo possibile. Questo può risultare difficile per via dello stretto rapporto personale esistente tra voi e il potenziale candidato. Si consiglia pertanto di richiedere il parere di terzi e di redigere un profilo dei requisiti necessari, in modo da avere dei parametri oggettivi. Ciò vi dà la sicurezza che il familiare sia effettivamente in possesso di tutte le qualifiche per il nuovo ruolo direttivo e vi consente anche di individuare quali siano le conoscenze da consolidare prima della cessione o quali si possano eventualmente ripartire su più persone.
La stima del valore aziendale riveste un’importanza fondamentale nella successione imprenditoriale. Esistono diversi metodi di calcolo per determinare il valore di mercato di un’azienda. Tra gli aspetti rilevanti vi sono il grado di dipendenza dell’azienda dal titolare, l’ammontare del fatturato, gli utili conseguiti, la necessità di investimenti e di ammodernamenti. Per ottenere un valore quanto più corrispondente alla realtà, che servirà poi da base per le trattative, può essere utile affidarsi a consulenti esterni (ad es. revisori dei conti).
In una successione all’interno della cerchia familiare, spesso il prezzo di vendita dell’azienda è inferiore al valore di mercato poiché, in molti casi, il proseguimento della tradizione di famiglia è più importante del ricavato dalla cessione: inoltre si tiene conto dei mezzi finanziari del successore. Al contempo però nel fissare il prezzo di vendita l’imprenditore deve ricordare che l’impresa familiare rappresenta di solito una parte preponderante della sua previdenza per la vecchiaia. pertanto, al fine di poter disporre di riserve sufficienti in pensione il prezzo non dev’essere troppo basso.
La successione imprenditoriale è strettamente legata anche alla questione del pensionamento del titolare: per quanto tempo ancora desiderate lavorare e quale patrimonio volete avere a vostra disposizione una volta lasciata la vita professionale attiva?
La monetizzazione della vostra azienda può incidere notevolmente sull’ammontare dell’avere fruibile in vecchiaia. Accanto al prezzo di vendita, anche le questioni legali in ambito fiscale e successorio hanno un peso rilevante. Ad esempio, se cedete la vostra azienda a uno dei vostri figli dovete possedere un patrimonio privato tale da poter tacitare le pretese degli altri membri della famiglia non rientranti direttamente nella pianificazione della vostra successione. Questo può essere disciplinato in un contratto successorio. Una valida pianificazione della successione deve essere il più completa e circostanziata possibile e considerare l’insieme degli elementi imprenditoriali e privati.
Affinché l’attività operativa prosegua con successo anche dopo il cambio di conduzione dovete prevedere un congruo periodo di tempo per preparare e chiarire la situazione, nella consapevolezza che un avvicendamento tocca da vicino tutti i collaboratori, i vari settori in cui opera la vostra azienda e anche il rapporto con i partner esterni.
La successione interna alla famiglia offre il vantaggio di semplificare il trasferimento delle conoscenze, soprattutto nel caso in cui il vostro successore lavori già all’interno dell’azienda. Per far sì che il ricambio generazionale nell’impresa familiare avvenga senza intoppi dovete fissare in anticipo quando sarà effettuata la cessione e chi si occuperà di cosa a breve e a lungo termine. Stabilite anche se la responsabilità verrà conferita al nuovo successore in un solo atto o gradualmente e quale sarà il vostro ruolo, come titolari, nelle operazioni di passaggio. Redigete per tempo il contratto di cessione e riflettete sul modo in cui comunicare il cambio al vertice ai vostri collaboratori e all’esterno.
Un processo strutturato di avvicendamento contribuisce a dissipare i timori di tutte le parti interessate – fornitori, clienti, collaboratori – e spiana la strada al vostro successore.
Per durare sul mercato, le aziende investono molto tempo ed energia nella messa a punto di una linea strategica. La pianificazione della successione dovrebbe esserne parte integrante. Soprattutto nella soluzione successoria interna alla famiglia viene spesso sottovalutata la portata degli impegni che sorgono in occasione del passaggio alla nuova generazione. Se gli interessi privati e commerciali divergono, si può creare una conflittualità potenziale, sia in famiglia che in azienda. Per prevenire i problemi occorre procedere con un ampio margine di anticipo e fare un’efficace pianificazione.
Iniziate quindi per tempo con la regolamentazione della successione, discutetene apertamente con i membri della vostra famiglia e scambiate con loro idee e desideri. Le imprese familiari impiegano in media oltre sei anni per trovare una soluzione appropriata per la successione, a volte anche di più a seconda dell’azienda e della situazione.