280 partecipanti e 1000 lattine di bevande energetiche: sono queste le cifre dell’hackathon organizzato internamente da AXA giunto ormai alla dodicesima edizione. Una straordinaria opportunità non solo per i collaboratori del servizio IT, ma per tutti quelli a cui piace spremersi le meningi insieme agli altri.
Il 12 e il 13 novembre è andata in scena nel Superblock di Winterthur la dodicesima edizione dell’AXA Hackathon a cui hanno partecipato 257 collaboratori affiancati da 23 studenti della ZHAW. Questo evento che riscuote grande successo è volto a promuovere in maniera mirata l’innovazione in seno all’azienda – proprio nell’ottica della formazione continua. La manifestazione è aperta a tutto il personale e di anno in anno suscita sempre maggiore interesse. Anche questa volta si è trattato perlopiù di appassionati di tecnologia, pari al 55 per cento dei presenti, ma i partecipanti che non hanno fatto studi di informatica sono in aumento. Per due intere giornate si è lavorato alacremente proponendo idee, scrivendo programmi e costruendo prototipi. I progetti più promettenti vengono poi mandati in produzione. In tal modo i collaboratori possono fornire un contributo attivo al proprio lavoro e al futuro dell’azienda, un’esperienza estremamente stimolante e gratificante.
È un termine composto da hack «hacker» e (mara)thon «maratona»: nato come concorso di programmazione, oggi è un evento dedicato all’innovazione in senso lato che viene ormai utilizzato da numerose aziende ed università per risolvere problemi e proporre nuove idee. Grazie ai team interdisciplinari e all’atmosfera rilassata che si respira si può dare libero sfogo alla creatività. In genere un hackathon dura dalle 24 alle 48 ore.
Nell’hackathon l’esperienza in sé è importante tanto quanto il risultato finale. Il processo creativo, lo spirito di gruppo, la dimensione ludica incontrano il favore dei partecipanti. «Il nostro hackathon è il posto giusto per chi ha voglia di imparare, allargare i propri orizzonti e conoscere gente nuova», afferma Natalie Aeschbacher, Senior Specialist IT Communication, dal 2019 membro del comitato organizzatore. Uniche condizioni da rispettare: iscriversi, proporre un’idea da soli o insieme ad altri e partecipare al workshop di preparazione. Come al solito, sicurezza e protezione dei dati rappresentano altrettante priorità, altrimenti in un hackathon non ci sono praticamente regole. Il lavoro dei team è individuale e autonomo. Spiega Aeschbacher: «Noi del comitato organizzatore creiamo un quadro di riferimento all’interno del quale muoversi liberamente.» L’hackathon è molto apprezzato proprio per la libertà che concede. Un numero sempre maggiore di collaboratori trova allettante la prospettiva di lavorare due giorni in maniera del tutto diversa, completamente avulsa dal quotidiano. L’aspetto più entusiasmante è costituito dalla composizione dei team, assolutamente eterogenea. «Si ritrovano a lavorare insieme persone con i background, i talenti e gli interessi più disparati – premesse ottimali per una collaborazione informatica riuscita», racconta Aeschbacher.
Anche questa volta all’hackathon si respirava un clima davvero sorprendente: vivace, dinamico, carico di energia positiva. Caffè in quantità industriale e bevande energetiche hanno contribuito a mantenere costantemente elevati i livelli di produttività per l’intera durata della manifestazione. L’«hangar» al terzo piano, una vasta zona aperta, sembrava, come si suol dire, un alveare. La manifestazione ha rappresentato, non da ultimo, una straordinaria piattaforma per creare una rete di relazioni in seno all’azienda. Durante la cena sociale organizzata in un locale vicino c’è stato ampio tempo di conoscersi e confrontarsi. «Quando si fanno nuove conoscenze, ci si informa su quello che fanno gli altri, si viene a sapere chi fa che cosa e perché, si stringono automaticamente contatti», afferma Natalie Aeschbacher. Durante l’aperitivo seguito alla premiazione si è continuato a discutere animatamente. Proprio nell’era dello smart working in cui tendenzialmente ci si incontra più di rado in ufficio rispetto a prima, i collaboratori apprezzano ancora di più eventi del genere: sono ottime occasioni per fare networking tra i vari settori che vanno senz’altro a beneficio di tutti i partecipanti.
I collaboratori di AXA sono stati affiancati da 23 studenti della ZHAW a buon punto negli studi. La maggior parte frequenta il corso di laurea in informatica gestionale in cui la partecipazione all’AXA Hackathon viene considerata materia opzionale e dà diritto a dei crediti ECTS. Erano presenti anche quattro studenti di informatica. Si è rivelato utile integrare nei team AXA esistenti gli studenti: il loro punto di vista è stato per noi un arricchimento e, a nostra volta, abbiamo offerto uno spaccato di una grande azienda. Grazie alla presenza di un interlocutore HR gli studenti hanno inoltre avuto la possibilità di informarsi su AXA come datore di lavoro e di lasciare i propri recapiti in caso di interesse.
Ogni team era libero di decidere di quale tema occuparsi durante l’hackathon. Un problema tratto dalla quotidianità lavorativa, una nuova tecnologia o una proposta avveniristica un po’ folle: ai partecipanti è piaciuta l’idea di potersi concentrare per due intere giornate senza distrazione alcuna su un unico progetto. Le tematiche erano le più svariate e spaziavano da complessi problemi di IT a nuovi prodotti assicurativi passando per gli strumenti volti a semplificare il lavoro di tutti i giorni. Fra le principali parole chiave figuravano automatizzazione, incrementi di efficienza e ottimizzazione di processi interni. I riflettori si sono quindi accesi ancora una volta su intelligenza artificiale e Generative Artificial Intelligence (GenAI).
Chi ha già partecipato a un hackathon sa quanto si riesce a realizzare in poco tempo nelle condizioni ottimali che si vengono a creare. È quindi con grande trepidazione che si aspettano i cosiddetti «pitch» (ossia le presentazioni). Ciascun team aveva già scelto in precedenza la sua categoria preferita:
In tre minuti si dovevano presentare idea, risultato e prospettive. Le varie giurie hanno conferito per ogni categoria un Oscar al team con la proposta più convincente. I collaboratori di AXA interessati che non erano presenti sul posto hanno potuto seguire il tutto in diretta su Teams.
Su 33 idee solo 21 concorrevano nella categoria «Maggiore potenziale». In questo caso l’Oscar se l’è aggiudicato il team «Vorsorge-Miners» che ha pensato di estrarre i dati dai documenti pdf per poter creare facilmente una panoramica della situazione previdenziale dei clienti, senza dover quindi inserire le informazioni una ad una. Una funzionalità che consentirà loro di risparmiare una notevole quantità di tempo e di energie, benché il modello di IA debba ancora essere accuratamente testato.
L’Oscar per l’ «Idea più originale» è andato al team «Lifegamers» che ha messo a punto un learning game di tipo jump+run dedicato al tema della previdenza. Il team «Drü Tääg Sunneschii» è stato premiato nella categoria migliore «Idea sostenibile» grazie a un’assicurazione pensata per proteggere le PMI dalle perdite di guadagno dovute alle intemperie. Il team «WFT Terraform» ha vinto l’Oscar per la «Maggiore difficoltà tecnica» per la sua idea di semplificare le istruzioni estremamente complicate di deployment o release realizzandone, con l’aiuto dell’IA, una sintesi chiara. Un’innovazione che apprezzeranno senz’altro molto i nostri developer che già prima di una release potranno così individuare i potenziali problemi di sviluppo ed evitare numerosi errori.
A scegliere il team vincitore della categoria aggiuntiva «Best Team Spirit» sono stati i partecipanti stessi. La decisione di conferire quest’Oscar al team organizzativo dell’hackathon per la straordinaria organizzazione e l’impegno instancabile di cui ha dato prova in queste due giornate e anche prima è stata unanime. Ma in fin dei conti a vincere sono stati tutti i partecipanti alla manifestazione: le opinioni, le esperienze e gli incontri di queste 48 ore sono più importanti di un qualsiasi Oscar. Ognuno ha conseguito grandi risultati, ha imparato tanto e ha contribuito a creare valore aggiunto per l’azienda.
Reimund Rozek, Senior Innovation Architect, analizza al termine dell’hackathon tutte le idee presentate, alcune delle quali vale davvero la pena sviluppare ulteriormente, sponsorizzando ad esempio internamente le persone coinvolte. Ecco alcune iniziative nate proprio durante un AXA Hackathon:
Dopo i temporali estivi accompagnati da forti grandinate i telefoni del Servizio clienti non smettono di squillare, il che per i diretti interessati può significare lunghi tempi di attesa. Per risolvere questo problema, nell’ambito dell’AXA Hackathon 2022 è stato messo a punto un voice bot in grado di rispondere automaticamente alle chiamate effettuate per notificare i sinistri – attivo 24 ore su 24. Una volta che il sistema ha acquisito tutte le informazioni richieste, il cliente riceve direttamente una lettera di conferma e, se necessario, gli viene comunicata la data di un appuntamento al drive-in. Il trattamento dei danni da grandine non è mai stato così agevole ed efficiente per il cliente.s
Quali sono le specifiche esigenze dei giovani adulti che finora non si sono praticamente mai occupati delle assicurazioni, perché, ad esempio, vivono ancora con i genitori? È la domanda che si è posto un team che ha partecipato all’AXA Hackathon 2023. A un anno esatto di distanza AXA ha lanciato il prodotto nato dalla sua risposta: un’assicurazione biglietti gratuita per inuovi clienti di età compresa tra i 18 e i 29 anni. Sono assicurati i biglietti per concerti, festival, manifestazioni sportive, spettacoli teatrali e di ballo, fiere, e così via in Svizzera e nel Principato del Liechtenstein. La durata è limitata a due anni, ma sono coperti fino a due sinistri per un importo massimo di CHF 150.
Più grande è l’azienda, maggiore è l’anonimato. I settori con cui non si ha a che fare ogni giorno a volte sembrano molto distanti da noi. Ma una buona rete di contatti è un aiuto prezioso: infatti, oltre a semplificare l’attività quotidiana, promuove anche lo spirito di gruppo tra i collaboratori. Il podcast «AXA Grow to Go!» è una piattaforma che consente di conoscere le persone che si nascondono dietro ai nomi – sul piano lavorativo e personale. Dal team di un’edizione passata dell’AXA Hackathon è nato un team fisso dedicato ai podcast che porta avanti con grande impegno e passione un progetto capace di rispecchiare perfettamente i valori e la cultura aziendale di AXA.