Godersi il pensionamento senza preoccupazioni è il sogno di tutti i nuovi pensionati. Ma se l’abitazione di proprietà diventa improvvisamente troppo cara, le preoccupazioni non si fanno attendere a lungo.
Dopo il pensionamento molte cose cambiano: tra queste anche la situazione finanziaria. Di norma il reddito diminuisce, ma le spese non si riducono sempre nella stessa proporzione. E poi c’è l’ipoteca: per molte persone che stanno pensando al proprio pensionamento, è un vero e proprio spauracchio. Cosa accadrà se la banca non prolunga più l’ipoteca sulla mia casa o sul mio appartamento dopo il pensionamento?
La sostenibilità della proprietà abitativa dopo il pensionamento è un tema che chi possiede un’abitazione dovrebbe affrontare per tempo. Con una pianificazione finanziaria completa potrete godervi la pensione nella vostra casa o nel vostro appartamento.
Solitamente chi va in pensione percepisce un reddito più basso rispetto a prima del pensionamento. La rendita AVS e i versamenti della cassa pensione, nonché il patrimonio del pilastro 3a e i risparmi della previdenza libera nel pilastro 3b dovranno bastare per vivere. Sono inoltre disponibili diverse entrate, sotto forma di rendita o di capitale. Calcolare quanto denaro sarà disponibile ogni mese dopo il pensionamento non è sempre facile. Le persone che si trovano a dieci–quindici anni dal pensionamento dovrebbero essere in grado di pronosticare bene il futuro reddito mensile disponibile, eventualmente con l’aiuto di un consulente previdenziale che rileverà eventuali lacune.
Per determinare la sostenibilità della vostra abitazione di proprietà dopo il pensionamento, in un calcolo della sostenibilità si raffronta il reddito con le spese correnti per l’immobile.
Un’ipoteca è considerata sostenibile se i costi fissi regolari dell’immobile non superano il 33% del reddito lordo disponibile.
Tra i costi fissi rientrano gli interessi ipotecari (calcolati al 5%), le spese accessorie (calcolati all’1% del prezzo d’acquisto) ed eventualmente gli ammortamenti (rimborso dell’ipoteca).
Il reddito disponibile dopo il pensionamento è composto dal 1° pilastro (AVS) e dal 2° pilastro (cassa pensione). Anche i patrimoni del 3° pilastro (previdenza libera e vincolata) così come i risparmi o altri investimenti vengono in parte ripresi nel calcolo della sostenibilità, ma non è obbligatorio tenerne conto.
Il calcolo della sostenibilità dopo il pensionamento non è influenzato solo dalla mutata situazione finanziaria: al momento del pensionamento il valore di anticipo può ammontare solo a due terzi (67%) del valore dell’immobile. I proprietari di abitazioni devono aver ammortizzato (rimborsato) questa quota della loro ipoteca entro l’età ordinaria di pensionamento.
Perché conviene occuparsi della sostenibilità durante la vecchiaia già dieci–quindici anni prima del pensionamento? Perché è ancora possibile migliorarla. Sono disponibili le seguenti opzioni:
Una buona pianificazione del pensionamento offre molti vantaggi e riduce tra l’altro il rischio di non poter più permettersi la propria casa o appartamento durante la vecchiaia. E se si dovesse arrivare a questo punto?
Se l’ipoteca non viene più rifinanziata perché non è garantita la sostenibilità, i proprietari dovranno vendere la loro casa o il loro appartamento. Ma possiamo rassicurarvi: anche in questo caso è possibile continuare a vivere nell’immobile, ad esempio attraverso un diritto di locazione ben regolamentato, soprattutto se l’immobile viene rivenduto ai propri discendenti.