State per lasciare l’azienda e trascorrerà del tempo prima di iniziare un nuovo impiego. Cosa succede quindi all’avere risparmiato nella cassa pensione? Rispondiamo alle domande principali sul tema del libero passaggio.
Il 2° pilastro è uno dei componenti del sistema svizzero dei tre pilastri e serve ad assicurare il tenore di vita abituale in caso di invalidità o durante la pensione. Insieme al 1° pilastro, dal momento del pensionamento dovrebbe fornire circa il 60% dell’ultimo salario percepito. Nel corso degli anni di attività lavorativa i contributi per la previdenza del 2° pilastro vengono versati sia dai datori di lavoro, soggetti ad obbligo, sia dal personale.
A differenza del 1° pilastro, nel 2° accumulate il vostro capitale di vecchiaia personale. Attraverso un processo di risparmio, tra i 25 e i 65 anni queste finanze vengono gestite e accresciute su base fiduciaria da una cassa pensione. In questo periodo il capitale rimane vincolato nel 2° pilastro e non è possibile disporne liberamente. Dato l’effetto degli interessi composti, ogni franco versato nel corso di questi circa 40 anni è importante: maggiori sono gli interessi percepiti negli anni e più velocemente aumenterà il capitale stesso e, a seguire, l’avere di vecchiaia individuale.
Se guadagnate più di CHF 22 050, voi e il vostro datore di lavoro versate mensilmente una quota percentuale del salario nella cassa pensione. L’importo che accumulerete nella cassa pensione nel corso del processo di risparmio è il cosiddetto avere di vecchiaia, che si compone come segue:
Se lasciate la vostra cassa pensione, ad esempio a seguito di un cambio di datore di lavoro, il vostro avere di vecchiaia andrà a costituire la cosiddetta prestazione di libero passaggio. Non appena inizierete un nuovo impiego, dovrete versare questo avere nella cassa pensione del vostro nuovo datore di lavoro.
Forse però passerà del tempo prima di iniziare con la nuova attività, magari perché volete prendervi del tempo da dedicare alla famiglia, viaggiare per il mondo, concludere una formazione o cercare con tutta calma un nuovo posto di lavoro. In casi del genere, per depositare la vostra prestazione di libero passaggio potete scegliere tra le seguenti opzioni:
È prevista però un’eccezione: se avete più di 58 anni e perdete il vostro posto di lavoro avete un’altra opzione. Il vostro istituto di previdenza deve infatti garantirvi la possibilità di lasciare il vostro avere di vecchiaia nella cassa pensione del datore di lavoro precedente. Potete però anche trasferire da voi la prestazione di libero passaggio in un’apposita soluzione.
In più se a seguito di divorzio percepite averi della cassa pensione, anche in questo caso si viene a creare una prestazione di libero passaggio.
Iniziamo rispondendo con un’altra domanda: quanto a lungo pensate di depositare l’avere in una soluzione di libero passaggio? Se vi serve una soluzione temporanea per al massimo sei mesi potete lasciare l’importo anche presso la vostra vecchia cassa pensione. Nel caso in cui invece non verserete contributi nella cassa pensione per più di sei mesi si consiglia di aprire un conto di libero passaggio.
Se il vostro orizzonte d’investimento è più lungo potrebbe valere la pena investire l’avere di libero passaggio in titoli. Per questo serve un deposito di libero passaggio. E anche se l’avere sarà soggetto a oscillazioni di valore, sul lungo periodo è possibile ottenere rendimenti elevati. Le soluzioni di investimento sono varie, a seconda della strategia e della propensione al rischio.
Potete scegliere la soluzione di libero passaggio più adeguata alle vostre esigenze presso l’istituto assicurativo o finanziario che preferite. In genere vengono proposti sia un conto di libero passaggio, sia un deposito.
Va inoltre considerato che con la cassa pensione il personale non solo costituisce un avere di vecchiaia, ma è anche assicurato contro rischi come invalidità e decesso. Non appena non si dispone più di un impiego, se necessario ci si dovrà tutelare autonomamente da questi rischi. Lo stesso vale anche per gli infortuni, dato che l’assicurazione infortuni non viene più stipulata tramite il datore di lavoro. A seconda dell’istituto, questi moduli di rischio possono essere coperti anche con una soluzione di libero passaggio. È bene dunque confrontare attentamente le offerte.
Per molti istituti è possibile aprire un conto o un deposito di libero passaggio anche online, ma in caso di dubbi vi consigliamo di richiedere una consulenza. Una volta aperta la soluzione di libero passaggio dovrete versarvi la relativa prestazione. Comunicate quindi alla cassa pensione precedente entro sei mesi dove dovrà trasferire la vostra prestazione di libero passaggio. Senza alcuna indicazione da parte vostra, la cassa in uso finora verserà il vostro avere alla Fondazione istituto collettore LPP.
Attenzione: l’importo non può essere versato su un normale conto. L’avere di libero passaggio rimane infatti vincolato sotto forma di conto o deposito finché la persona non si affilierà a una nuova cassa pensione o andrà in pensione.
Sì, la prestazione di libero passaggio può essere ripartita al massimo su due diverse soluzioni. La suddivisione deve essere disposta al momento del versamento della prestazione d’uscita, altrimenti in seguito non sarà più possibile ripartire l’avere.
Lo split della prestazione garantisce i seguenti vantaggi:
I fondi del 2° pilastro devono rimanere nel circuito previdenziale fino al pensionamento. Fino ad allora non è possibile disporne liberamente.
In alcuni casi eccezionali è tuttavia possibile richiedere il versamento dell’avere prima del pensionamento ordinario. Eccoli qui di seguito.
Un versamento è soggetto a imposizione fiscale e deve essere riportato sulla dichiarazione d’imposta.
Per ricevere un versamento dell’avere di previdenza è inoltre necessario quanto segue:
Va inoltre considerato che un prelievo dall’avere di previdenza comporterà in seguito prestazioni ridotte o mancanti. E soprattutto durante la terza età, così come in caso di invalidità o decesso, in termini di previdenza questo può avere conseguenze finanziarie importanti.
Avete cambiato posto di lavoro varie volte e non sapete dove si trovano gli averi della vostra cassa pensione? L’Ufficio centrale del 2° pilastro è un ente statale che si occupa proprio di effettuare ricerche tra i capitali di previdenza. Ogni anno gli vengono segnalate tutte le persone con un avere di previdenza. Anche voi potete dunque contattarlo per ricercare il vostro avere dal libero passaggio inviando una richiesta per posta o per e-mail. Il servizio è gratuito. Chi dispone di una soluzione di libero passaggio ha diritto al proprio capitale fino al compimento del 100° anno. È possibile far condurre ricerche anche per conto di terzi, ad esempio a seguito di un decesso.
Se non avete un quadro chiaro dei vostri averi della cassa pensione, sappiate che non siete soli. Attualmente presso la Fondazione istituto collettore LPP sono depositati diversi miliardi di franchi finora non richiesti. Poiché gli indirizzi delle e dei titolari dei conti non sono noti, non è infatti possibile contattarli.
Inizialmente il tema della previdenza e del libero passaggio può apparire complesso e poco chiaro. Ma non preoccupatevi, perché per ogni domanda c’è una soluzione. È inoltre importante sapere che non dovete agire subito, ma avete sei mesi di tempo prima che la prestazione di libero passaggio sia trasferita all’istituto collettore. E quando disporrete di un nuovo impiego potrete richiedere che la prestazione venga versata alla relativa cassa pensione.
Ecco alcuni consigli per trovare la soluzione di libero passaggio giusta.