Per alcuni è sacra, altri la trascurano e, in alcuni casi, genera persino conflitti all’interno dei team: la pausa. Questo intervallo riveste un ruolo importante per l’efficienza e la produttività sul lavoro. Ma molti dipendenti non sono pienamente consapevoli del loro diritto alla pausa.
Questo diritto è chiaramente definito: la regolamentazione delle pause stabilisce in quali circostanze i dipendenti in Svizzera possono o devono prendersi una pausa dal lavoro e per quanto tempo.
La base giuridica per la regolamentazione delle pause e dei periodi di riposo in Svizzera si individua nell’art. 15 della «Legge federale sul lavoro nell’industria, nell’artigianato e nel commercio» o, in breve, nella Legge sul lavoro (LL), dove è stabilito che il lavoro deve essere interrotto da pause della seguente durata minima:
Se l’orario di lavoro giornaliero è inferiore a cinque ore e mezza, per legge non sussiste alcun diritto a una pausa.
Inoltre vale la regola che le pause non vengono remunerate. Non solo: le pause sono considerate orario di lavoro quando il dipendente non può lasciare il proprio posto di lavoro.
Oltre alle pause dal lavoro è importante anche il riposo, ovvero il periodo di tempo in cui il dipendente, una volta terminato l’orario di lavoro giornaliero, non è tenuto a lavorare e deve riposarsi. I dipendenti hanno diritto a un periodo di riposo ininterrotto di almeno 11 ore nell’arco delle 24 ore. Il periodo di riposo per i dipendenti adulti può essere ridotto a otto ore una volta alla settimana, a condizione che la durata di 11 ore venga osservata in media su due settimane.
In determinate circostanze i lavoratori hanno diritto a più pause o a pause più lunghe. In Svizzera le donne incinte beneficiano, ad esempio, di diritti aggiuntivi in tema di pause: se lavorano prevalentemente in piedi, a partire dal quarto mese di gravidanza possono fare una pausa speciale di dieci minuti ogni due ore.
Per i giovani dipendenti valgono le stesse regole sulle pause applicate agli adulti: il lavoro deve essere interrotto verso la metà dell’orario lavorativo da una o più pause della seguente durata minima:
Inoltre, per i dipendenti possono vigere regolamentazioni speciali se il loro contratto di lavoro individuale lo prevede. Oppure se sono necessarie pause supplementari a causa di restrizioni imputabili alla salute.
Quando una pausa è una pausa? Nella regolamentazione delle pause secondo il diritto del lavoro svizzero, la pausa è definita come un lasso di tempo che soddisfa i seguenti criteri:
La realtà, tuttavia, è solitamente diversa: agli effetti pratici, il confine tra pausa e orario di lavoro è troppo spesso labile. Molti dipendenti sfruttano la loro pausa pranzo, ad esempio, per svolgere compiti legati al lavoro oltre che per consumare i pasti. A maggior ragione è importante chiarire quando un’interruzione del lavoro non è considerata una pausa, ossia se risultano adempiuti i seguenti criteri:
Ai sensi dell’articolo 15 LL, in Svizzera anche le pause sigaretta sono considerate pause. Non rientrano quindi nell’orario di lavoro e non vengono pertanto retribuite, a meno che il datore di lavoro non abbia adottato, su base volontaria, una regolamentazione che consente di fare pause per fumare entro una determinata misura.
La legge sul lavoro serve in primo luogo a proteggere i dipendenti e la loro salute. Il diritto alle pause, come stabilito dalla LL , è pertanto essenziale per ogni rapporto di lavoro. Tuttavia non esiste solo un diritto alle pause, bensì anche un obbligo di pausa: i dipendenti non possono rinunciare alla loro pausa o «lavorare senza interruzioni» per terminare in contropartita prima la giornata lavorativa. Infine, la regolamentazione delle pause si propone di contribuire a garantire la tutela della salute dei collaboratori. In alcune professioni una pausa è inoltre importante per mantenere la capacità di concentrazione e l’efficienza dei collaboratori e prevenire così errori, incidenti e rischi per la sicurezza.
D’altro canto, anche i dipendenti hanno degli obblighi: devono rispettare i tempi di pausa previsti e non possono prolungarli arbitrariamente. Inoltre, i collaboratori dovrebbero coordinare i loro tempi di pausa con i datori di lavoro, i superiori ed eventualmente i colleghi al fine di garantire una continuità operativa ineccepibile.
I datori di lavoro in Svizzera sono tenuti per legge a registrare l’orario di lavoro dei loro collaboratori. Devono essere in grado di comprovare le ore di lavoro giornaliere e settimanali prestate, incluso il lavoro compensativo e straordinario. Devono inoltre mettere a disposizione dei propri collaboratori gli opportuni sistemi di registrazione dell’orario di lavoro.
Inoltre le aziende sono tenute ad assicurare che i collaboratori rispettino le regole sulle pause e prendano effettivamente le loro pause. È altresì dovere del datore di lavoro predisporre condizioni di lavoro adeguate, che non mettano a rischio la salute dei collaboratori. Questo può includere, ad esempio, l’allestimento di apposite salette per le pause, a condizione che sia appropriato e fattibile.
D’altro canto, però, i datori di lavoro hanno anche dei diritti per quanto riguarda le pause dei propri collaboratori: possono organizzare e definire gli orari di lavoro e le pause nel rispetto delle disposizioni di legge e, in caso di inosservanza, adottare adeguate misure disciplinari. Il tutto a condizione, ovviamente, che le misure siano conformi al diritto del lavoro.
La vostra azienda non vi consente di prendere le pause minime, limita la vostra libertà durante l’interruzione dal lavoro o vi impone di svolgere mansioni professionali durante la pausa? In questi casi dovete adottare urgentemente provvedimenti per far valere i vostri diritti ai sensi della regolamentazione svizzera delle pause. Questi quattro consigli possono esservi d’aiuto: