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Studio AXA 2022: la minaccia principale non è la guerra, bensì il cambiamento climatico

11 novembre 2022

AXA ha pubblicato la 9a edizione del suo Future Risk Report annuale. Per la prima volta gli esperti di tutto il mondo sono concordi nel ritenere che il cambiamento climatico rappresenti la principale minaccia per la popolazione globale. Inoltre, a seguito della guerra in Ucraina aumentano soprattutto i rischi a livello economico e geopolitico.

Nell’ambito del Future Risk Report, anche quest’anno AXA ha intervistato più di 23 000 persone in tutto il mondo sui rischi percepiti come tali per il futuro, coinvolgendo esperti di gestione del rischio e privati cittadini.

Per la prima volta nella storia dello studio, giunto alla 9a edizione, gli esperti hanno identificato nel cambiamento climatico il pericolo numero uno. Lo scorso anno i rischi cibernetici erano risultati la principale fonte di preoccupazione negli Stati Uniti, mentre in Asia gli esperti erano maggiormente in apprensione per pandemie e malattie infettive. Se i pericoli legati alla salute continuano a rappresentare una delle principali minacce per questi ultimi due continenti, nel 2022 in Europa e in America i rischi economici e geopolitici hanno fatto scivolare quelli legati alle pandemie di diverse posizioni.

Cambiamento climatico: la principale minaccia a livello globale

In Svizzera il 76 per cento degli esperti è preoccupato per i rischi e gli effetti del cambiamento climatico (11 per cento in più rispetto all’anno scorso). Come già nel 2021, la problematica è dunque ritenuta nuovamente la minaccia principale. Ma per la prima volta dall’inizio dello studio sono dello stesso avviso gli esperti di tutte le aree, mentre nel 2021 a livello regionale il cambiamento climatico occupava il primo posto solo in Europa. Da sottolineare inoltre che ora l’emergenza climatica è stata valutata come la minaccia con il maggiore potenziale anche tra i privati cittadini intervistati negli Stati Uniti. A rappresentare l’unica eccezione a livello regionale sono i cittadini di Africa e Asia, secondo i quali nei prossimi anni i rischi legati alla salute continueranno a essere potenzialmente i più pericolosi.

Rispetto allo scorso anno è inoltre diminuita la fiducia nelle istituzioni pubbliche per la lotta al cambiamento climatico: a livello globale, solo il 14 per cento degli esperti e il 27 per cento della popolazione ritiene infatti che le autorità siano pronte ad affrontare i rischi futuri che ne derivano. Nell’edizione dello scorso anno era invece di questo avviso il 5% in più delle persone intervistate appartenenti ad entrambi i gruppi.

In aumento anche i rischi economici

A inasprire il quadro attuale delle possibili minacce sono anche la guerra in Ucraina e i problemi a livello geopolitico ed economico ad essa collegati. Per la prima volta, nella top 10 dei rischi a livello globale ne figurano così tre di carattere economico, ossia stabilità finanziaria, rischi macroeconomici e rischi legati alle politiche monetarie e fiscali. In termini concreti, questi si traducono nell’aumento dei prezzi di energia e generi alimentari così come del tasso d’inflazione; inoltre, secondo gli esperti potrebbero innescare un potenziale crescente a livello di disordini e movimenti sociali. Le circostanze legate alla guerra hanno influenzato le previsioni degli esperti anche in Svizzera: ora infatti, tra i dieci rischi principali, l’approvvigionamento energetico figura al 4° posto e i rischi macroeconomici al 9° posto.

Al tempo stesso, l’instabilità geopolitica viene inclusa tra i rischi principali dal 64 per cento degli esperti svizzeri, ossia il 20 per cento in più rispetto all’anno precedente.

La Svizzera si sente un po’ meno a rischio

Secondo gli esperti in gestione del rischio coinvolti nel sondaggio, la popolazione mondiale sarebbe sempre più in pericolo. L’89 per cento, ossia il 5 per cento in più rispetto al 2021, ritiene che oggi il grado di vulnerabilità della popolazione sia il più elevato degli ultimi cinque anni. Anche se gli esperti svizzeri considerano la popolazione mondiale (86 per cento), quella del continente europeo (84 per cento) e del Paese (56 per cento) sempre più a rischio, sono gli unici professionisti a ritenere che, nel raffronto globale, la popolazione delle proprie città (42 per cento) sia maggiormente resistente a fronte dei rischi, o almeno altrettanto quanto lo è stata negli ultimi cinque anni.

Percezione del rischio da parte della popolazione svizzera

Lo studio pone chiaramente in luce che le persone comuni e gli esperti non sempre valutano i rischi allo stesso modo. Secondo la popolazione svizzera, le principali minacce future sono rappresentate dai seguenti dieci rischi:

    1.        cambiamento climatico

    2.        pandemie e malattie infettive

    3.        inquinamento ambientale

    4.        approvvigionamento energetico

    5.        rischi cibernetici

    5.       instabilità geopolitica

    5.       tensioni e movimenti sociali

    8.       nuove minacce alla sicurezza e terrorismo

    9.       risorse naturali e biodiversità

    10.    stabilità finanziaria

Informazioni sullo studio

Tra maggio e giugno 2022, nell’ambito del Future Risk Report 2022 sono stati intervistati quasi 4500 esperti in gestione del rischio di 58 Paesi e 19 000 privati cittadini di 15 diverse nazioni. Attraverso un sondaggio è stato chiesto loro a quali rischi sarà maggiormente esposta la società in futuro secondo il loro parere. 

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