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Innamorati – ma non sposati? Per il concubinato valgono queste leggi

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In Svizzera sempre più coppie – con o senza figli – convivono senza essere sposate. Ciò malgrado, sebbene nel corso degli ultimi anni la convivenza senza vincoli matrimoniali abbia acquisito una crescente importanza, di fatto sotto il profilo giuridico questa forma di convivenza non è a tutt’oggi esplicitamente regolamentata. 

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    Isabelle Näf

    Isabelle Näf, avvocato presso AXA-ARAG, risponde alle principali domande in tema di concubinato.

Com’è disciplinata l’autorità parentale dei figli, Isabelle Näf?

Se il padre riconosce il figlio all’ufficio di stato civile, è possibile rilasciare contestualmente una dichiarazione di autorità parentale congiunta – oppure evadere la pratica separatamente presso l’autorità di protezione dei minori. In assenza di un relativo accordo o notifica, l’autorità parentale spetta alla madre.

In linea generale vale quanto segue: i genitori si premurano di assicurare, ciascuno con le proprie risorse, il sostentamento del figlio e condividono i costi per l’accudimento, l’istruzione, la formazione e le misure per la sua protezione. In un contratto di concubinato è possibile disciplinare per iscritto i dettagli – anche nell’eventualità di una separazione. 

Si possono adottare i figli nati da un matrimonio precedente?

Sì. Se la coppia vive insieme nella medesima economia domestica da almeno tre anni, è possibile una cosiddetta «adozione del figliastro», premesso che entrambi i genitori approvino l’adozione e la stessa corrisponda all’interesse superiore del minore. 

Una coppia che vive in regime di concubinato può adottare bambini?

Solo le coppie coniugate e le persone singole sono legittimate ad adottare bambini altrui. Chi vuole adottare da solo un bambino deve avere compiuto 28 anni di età e aver provveduto ad almeno un anno di accudimento e istruzione del bambino. Un’adozione è consentita solo se in virtù della propria età e della situazione personale è possibile accudire il bambino fino alla maggiore età.  

Chi  viene iscritto nel registro fondiario all’acquisto di un’abitazione? 

Se si acquista un’abitazione insieme al partner, è possibile decidere di persona chi va iscritto come proprietario o comproprietario nel registro fondiario. La comproprietà è la formula usuale se entrambi partecipano finanziariamente all’acquisto. 

A chi va l’ abitazione in caso di separazione?

In caso di separazione è possibile mantenere la comproprietà oppure scioglierla. Se la comproprietà viene sciolta – e quindi la proprietà è assegnata a una parte – per calcolare il pagamento compensativo occorre tenere in opportuna considerazione le quote d’investimento e l’incremento di valore. 

Al pari di un divorzio anche in questo caso entrambe le parti possono avanzare pretese e argomentare perché l’abitazione dovrebbe essere assegnata proprio a loro. Buoni motivi possono ad esempio essere l’aver investito di più nella casa o non voler strappare i figli dal loro ambiente consueto. Prima dell’acquisto è pertanto utile e auspicabile stabilire per iscritto chi deve abbandonare l’abitazione comune in caso di separazione. 

Il concubinato non è disciplinato dalla legge, per cui è opportuno redigere un accordo scritto, che non deve essere autenticato da un notaio se non contiene disposizioni di diritto successorio.

Isabelle Näf, esperta di diritto matrimoniale e familiare presso AXA-ARAG
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I seguenti punti sono parte integrante di un contratto di concubinato

  • Lista d’inventario: cosa appartiene a chi
  • In caso di acquisto di un’abitazione: comproprietà, importi investiti
  • Chi rimane nell’appartamento o nella casa comune dopo la separazione e quali termini di disdetta sono applicabili
  • Ripartizione delle spese per l’economia domestica
  • Contributi di mantenimento mensili, che la parte finanziariamente più solida versa a quella economicamente più debole dopo una separazione
  • Contributi di mantenimento per i figli
  • Autorità parentale, custodia nonché diritto di visita per i figli in comune
  • Come viene ripartito il patrimonio comune e come sono compensate le perdite di AVS e cassa pensione
  • Caso di decesso: disposizioni di diritto successorio, eventualmente stipulazione di un’assicurazione contro il rischio di decesso

Chi risponde in caso di debiti?

In linea generale, né in un rapporto di concubinato né nel matrimonio si risponde per i debiti del partner: ciascuno risponde di persona per i propri obblighi. Se i debiti sono imputabili ad acquisti comuni, rispondono entrambi i partner con il loro intero patrimonio – anche se uno solo di loro ha effettivamente beneficiato delle prestazioni acquisite. 

In caso di pignoramento a seguito di una procedura esecutiva contro il o la partner non è verosimilmente possibile accertare cosa appartiene a chi, per cui può verificarsi un pignoramento di oggetti che appartengono in realtà all’altro partner non obbligato. Per questo è consigliabile redigere una lista d’inventario.

Com’è regolamentata la successione? 

Il o la partner convivente non può avanzare alcuna pretesa successoria. È quindi importante favorire la o il partner in un testamento – tenendo presente che vanno rispettate le quote legittime dei discendenti o dei genitori. 

I conviventi vengono tassati singolarmente e pagano dunque solitamente meno tasse che se fossero sposati.

Isabelle Näf, esperta di diritto matrimoniale e familiare presso AXA-ARAG
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    Redigere correttamente il contratto di concubinato

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Le coppie non sposate beneficiano di vantaggi fiscali?

Le coppie di coniugi vengono tassate insieme davanti alla legge, con ricadute negative per le coppie con reddito elevato a causa della tariffa fiscale progressiva. I conviventi, per contro, vengono tassati singolarmente e pagano dunque solitamente meno tasse che se fossero sposati.

Maggiori informazioni in tema di previdenza per la vecchiaia, imposte ed eredità nel rapporto di concubinato sono riportate nel nostro glossario Il concubinato dalla A alla Z

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