La muffa? Un bel problema! Oltre a danneggiare le pareti, infatti, questo fastidioso intruso nuoce soprattutto alla salute. A rendere ancor più pesante la situazione abitativa intervengono poi le controversie giuridiche con il locatore e le discussioni sui risvolti economici della situazione. Di seguito chiariamo il contesto legale e assicurativo e vi forniamo consigli utili per evitare la formazione di muffa.
Oltre a essere spiacevole e pericolosa, la presenza di muffa in casa è spesso causa di controversie tra locatori e locatari. Nulla di sorprendente se si considera che già solo gli accertamenti da parte degli specialisti possono costare varie migliaia di franchi. Il principio di causalità stabilisce che a dover farsi carico dei costi del caso è colui che ha provocato l’insorgere della muffa,
il che non di rado dà luogo a interminabili discussioni tra le parti e accuse reciproche. E in una situazione già di per sé sgradevole, a ben guardare questa è l’ultima cosa di cui si ha bisogno.
Tetti permeabili, rotture di tubi passate inosservate o formazione di condensa dovuta a ponti termici inadeguati: molti sono i motivi per cui in casa può formarsi della muffa, più rapidamente di quanto si possa pensare. Un’economia domestica su quattro o cinque è confrontata con problemi di umidità.
Sfortunatamente le muffe sono ospiti di poche pretese e, per propagarsi, gli basta poco. Amano l’acqua e l’umidità sulle pareti, ma anche l’umidità persistente dell’aria costituisce un fattore ideale per la loro diffusione all’interno degli edifici.
Sorprendentemente, a essere infestati dalla muffa non sono solo le abitazioni di vecchia costruzione, ma anche molti edifici ristrutturati di recente o appena edificati. Oggi questi ultimi hanno di fatto un grado di ermeticità sempre più alto, il che ostacola la naturale circolazione dell’aria. Nei locali e all’interno delle pareti regna di conseguenza un’elevata umidità – un presupposto ideale per la formazione di funghi e muffe. Per ovviarea questo problema in casa è utile arieggiare e scaldare gli ambienti in modo corretto. Così facendo, infatti, si combatte alla radice l’insorgere della muffa.
Laddove l’infestazione da muffa sia inequivocabilmente imputabile a un difetto di costruzione, il locatore è chiamato a farsi carico dei danni insorti. In quanto locatari, per il periodo in cui non vi è possibile usufruire dell’abitazione come da contratto, avete diritto a una riduzione del canone locativo. L’entità di quest’ultima dipende dalla misura in cui siete impossibilitati a utilizzare l’abitazione.
Se però è comprovato che siete responsabili del danno da muffa all’interno dell’edificio, possono esservi attribuiti i costi per eliminarlo. In questo caso l’assicurazione di responsabilità civile privata non offre alcuna copertura, poiché i danni dovuti a un’azione prolungata di fattori come temperatura, condizioni atmosferiche o umidità non risultano coperti. Se siete titolari di un’assicurazione di protezione giuridica, verificate se, in questo contesto, avete diritto a un’assistenza legale.
Se vi accorgete di avere muffa in casa, avvertite subito il locatore, possibilmente per iscritto. Inoltre, documentate la situazione e il suo evolversi con delle fotografie. Può infatti capitare che in un primo momento il locatore si dimostri poco cooperativo e si rifiuti di contribuire alla ricerca di una soluzione. Laddove la muffa provoca dei danni, può capitare che si arrivi ad accuse e atteggiamenti ostili. La conseguenza: discussioni interminabili in materia di diritto di locazione che, in men che non si dica, sfociano in controversie giuridiche.
Qualora riscontriate un’infestazione da muffa, esigete dal locatore una valutazione o una perizia a cura di un esperto. Fino a quando le cause non saranno inequivocabilmente chiarite e non sarà disponibile una perizia, respingete inoltre qualunque accusa.
Se un perito giunge alla conclusione che siete responsabili dell'infestazione di muffa, nella peggiore delle ipotesi sarete costretti a sostenere i costi di rimozione della muffa.
La situazione è diversa se stipulate un’assicurazione cauzione affitto, poiché in questo caso la vostra assicurazione coprirà i costi e vi chiederà di restituire il relativo importo solo in un secondo momento. Inoltre verificherà se siete effettivamente responsabili della muffa che si è formata nell’appartamento o se la vostra responsabilità civile privata entra in considerazione per risarcire il danno.
Aria pesante e cattivo odore in casa sono i primi segnali della presenza di muffa, che spesso non si manifesta affatto con le classiche macchie grigiastre sui muri. Sviluppandosi all’interno delle pareti o sul retro di mobili appoggiati a queste ultime, infatti, talvolta l’infestazione non è visibile. Ciò malgrado, le spore si propagano inosservate in tutto il locale e, nel lungo periodo, possono infestare l’intera abitazione. In piccole quantità sono innocue, ma se superano una certa concentrazione hanno un impatto negativo sulle vie respiratorie e sulla salute in generale. A lungo andare la muffa può risultare nociva soprattutto se concentrata in camera da letto – l’ambiente in cui trascorriamo la maggior parte del tempo.
I sintomi tipici causati dalla presenza di muffa in casa sono, ad esempio:
Più raramente possono manifestarsi anche mal di testa e disturbi articolari o gastrointestinali. Purtroppo stabilire un nesso diretto tra questi problemi e un’infestazione da muffa è complicato – e ancora più complicato è fornirne le prove.
Come noto, prevenire è meglio che curare. Laddove la muffa si è però già fatta largo in casa, gli esperti raccomandano di rimuoverla immediatamente. Se l’infestazione è di proporzioni contenute, pulite le zone interessate con una soluzione di soda (5%) e alcool (80%). Mentre rimuovete la muffa dal muro, ricordate assolutamente di proteggere occhi e pelle . In caso d’infestazione massiccia non è invece escluso che dobbiate rinnovare la carta da parati, intonacare di nuovo le pareti o addirittura sostituire un isolamento mal fatto. In tal caso dovrete rivolgervi a personale specializzato.
Se volete risparmiarvi tutto ciò, seguite questi cinque consigli.
Soprattutto dopo aver fatto la doccia o il bagno o aver cucinato, arieggiare è indispensabile. Ma anche innaffiare i fiori, usare l’asciugatrice e fare sport (ad es. ginnastica o yoga) entro le pareti domestiche contribuisce ad accrescere l’umidità dell’aria. Un’aerazione regolare è quindi essenziale per prevenire la muffa in casa.
Arieggiate i locali idealmente dalle tre alle cinque volte al giorno, anche quando fa freddo o piove. L’aria va cambiata completamente. A tal fine occorrono ogni volta dai cinque ai dieci minuti. Aprire le finestre a ribalta per periodi prolungati non serve: gli ambienti non vengono infatti completamente arieggiati. Come se non bastasse, le pareti si raffreddano divenendo terreno ideale per la formazione di condensa.
Negli ambienti freddi la muffa si forma più facilmente che in quelli riscaldati. Assicuratevi quindi che in casa ci siano almeno 16 °C. La temperatura ideale è di 19-20 °C. Nell’aria troppo calda, infatti, si ha una maggiore concentrazione di vapore, il che può a sua volta favorire un’infestazione da muffa. Anche in inverno, quindi, la colonnina di mercurio non dovrebbe mai salire oltre i 20 °C. La muffa si forma e si annida con particolare rapidità nella doccia o nel bagno, quindi prestate attenzione soprattutto alle condizioni di temperatura.
Tra i vari locali non dovrebbero esserci più di 5 °C di differenza. Tenete inoltre sempre chiuse le porte che separano una stanza da un ambiente più freddo. La presenza di umidità, infatti, favorisce la formazione di condensa sulle pareti – che si trasformano così in un autentico paradiso per spore, funghi e simili.
Oltre che ad arieggiare e fare attenzione alla temperatura, è importante tenere d’occhio l’umidità dell’aria. Quest’ultima rappresenta un problema soprattutto negli edifici di nuova costruzione, dove pareti e massetto sono ancora molto umidi. Se volete andare sul sicuro, potete armarvi di termometro e igrometro: vi permetteranno di misurare con precisione temperatura e umidità. L’umidità dell’aria ideale per prevenire la formazione di muffa in casa e accelerare il processo di asciugatura è compresa tra il 40 e il 60 per cento.
Chiedete aiuto ai professionisti. Non di rado sono gli unici in grado di rimuovere i danni da muffa. Spesso, infatti, questi ultimi vengono scoperti quando ormai è troppo tardi ed eseguire una pulizia approfondita diventa difficoltoso. Nella vostra zona non mancheranno dei servizi specializzati nella rimozione di muffe. Contattateli. Se l’infestazione è di proporzioni contenute, possono essere di aiuto anche semplici rimedi casalinghi contro la muffa, come soluzioni di aceto o alcool.