Qual è il momento giusto? Quali sono gli aspetti da considerare? Consigli per il primo appartamento comune e la vita di coppia.
Tutto comincia con le farfalle nello stomaco: «E se andassimo a convivere?» Niente più rapporto a distanza, poter stare sempre insieme alla persona amata, non dover più tornare a casa e trovare l’appartamento vuoto. Che prospettiva romantica! Ma anche un grande passo da ponderare bene perché la convivenza ha conseguenze di vasta portata. Perciò, nonostante l’entusiasmo, tanti si sentono un po’ insicuri.
Decisione di testa, di pancia o tutte e due? Ogni coppia deve decidere autonomamente qual è il momento giusto per andare a convivere. Alcuni stanno insieme da poco e va tutto liscio, altri vanno a convivere dopo una relazione durata dieci anni e invece è un disastro. Ciononostante? O proprio per questo? Ah saperlo! Comunque si raccomanda di conoscersi abbastanza bene, anche nel quotidiano. In caso contrario un confronto impietoso sulle abitudini e sui difetti di entrambi può aiutare a evitare almeno un paio di spiacevoli sorprese.
Un suggerimento Mai andare a convivere per motivi di ordine puramente pratico. Entrambi devono essere convinti, altrimenti vuol dire che i tempi non sono ancora maturi.
Convivere con un’altra persona presuppone una certa competenza sociale, ma non si deve pretendere la perfezione e l’armonia assoluta. È molto meglio (anche se più faticoso) imparare e crescere insieme.
Talvolta si presenta l’occasione di trasferirsi a casa del partner, così si evita la ricerca dell’appartamento e invece di due traslochi se ne fa uno solo. La prospettiva è allettante, ma non è necessariamente una buona idea. L’appartamento è davvero abbastanza grande? In pratica, c’è abbastanza privacy o, se lo si desidera, si può avere una stanza a testa? Piace a entrambi? La persona che ci abita già è disposta a risistemarlo per cominciare una vita a due? Nel caso in cui fosse necessario scendere a troppi compromessi sarebbe meglio cercare un’altra soluzione. E chissà, potreste addirittura trovare l’appartamento dei vostri sogni...
Città o campagna, posto tranquillo o centrale: le esigenze possono essere le più disparate. Mezzi pubblici, tragitto casa-lavoro, collegamenti con altri luoghi importanti (hobby, famiglia, amici), possibilità di fare la spesa e via dicendo sono altri fattori da tenere presente ai fini della scelta.
Balcone o vasca da bagno, ascensore o panorama: a che cosa non volete assolutamente rinunciare? E invece, schiamazzi notturni, campi elettromagnetici e odori dovuti all’attività agricola: quali veti categorici ponete?
Se firmate insieme il contratto di affitto condividete responsabilità e obblighi. Inoltre, per legge dovrete dare la disdetta insieme, il che rischia di costituire un problema nel caso di separazione. Altrimenti uno può figurare come intestatario e l’altro come subaffittuario in un contratto da cui risulti anche la partecipazione alle spese di cauzione.
Un suggerimento Stipulate un’assicurazione cauzione affitto e dividete il premio.
I gusti sono gusti. Quindi mostratevi tolleranti e fate qualche concessione. Ognuno dei due deve poter dare la propria impronta in qualche modo. Per evitare di mescolare stili discordanti uno potrebbe, ad esempio, arredare lo studio condiviso e l’altro la cucina. Ognuno di noi ha un ambito preferito: cercate di rispettare il più possibile queste inclinazioni.
L’arredamento è sempre anche una questione economica. Per andare sul sicuro in caso di separazione è meglio dividersi i mobili da acquistare invece di comprarli insieme. Compilate un inventario e firmatelo tutti e due in modo che anche tra un paio di anni sarà chiaro chi ha comprato che cosa.
Un suggerimento Così facendo, se uno dei due ha contratto debiti ed è oggetto di una procedura di esecuzione, la proprietà del partner è tutelata.
Vivere sotto lo stesso tetto comporta dei vantaggi economici: si dividono affitto, spese accessorie, riscaldamento, elettricità, Serafe, Internet/TV, streaming e premi dell’assicurazione economia domestica (responsabilità civile privata e mobilia domestica). Probabilmente si comprano insieme anche detersivi, pasticche per la lavastoviglie, carta igienica e & così via. Ma già per i generi alimentari le abitudini e i gusti possono essere molto diversi, il che ha conseguenze anche sul budget.
Perciò per molte coppie il denaro è uno dei principali motivi di litigio. Vale quindi la pena mettere a punto una soluzione rigorosa che vada bene per entrambi: si può spaziare da una netta separazione delle finanze a una forma mista fatta su misura fino alla cassa comune:
Se invece ognuno preferisce mantenere la propria indipendenza economica, occorre riflettere se alimentare il conto cointestato versando una somma di pari importo o un ammontare commisurato al reddito. Pensate anche a porvi obiettivi di risparmio comuni, ad esempio per un viaggio intorno al mondo.
Un suggerimento Fissate un budget familiare e utilizzate, se necessario, ausili per il controllo delle spese, ossia app gratuite come BudgetCH, Flatastic (in tedesco) o Splid (in tedesco).
Forse siete tra i pochi fortunati che sbrigano tutte le faccende domestiche insieme, mano nella mano, senza dover mai litigare. È più probabile che vi dividiate i compiti in base alle capacità o alle preferenze individuali o che decidiate di sbrigare tutti i lavori di casa alternandovi in base a una precisa pianificazione. Ognuna di queste soluzioni presenta vantaggi e svantaggi e può esservi più o meno congeniale, a seconda dei caratteri.
Un suggerimento Inizialmente provate il sistema che preferite e datevi tempo. In una nuova situazione è normale doversi prima «orientare».
La convivenza può essere un’esperienza meravigliosa. La nuova quotidianità porta con sé una straordinaria sensazione di intimità: poter finalmente condividere tutto, sentirsi uniti e protetti e provare un senso di appartenenza. Ma poi la magia svanisce e subentra una certa noia. Per alcuni la routine è piacevole e rassicurante, per altri è semplicemente monotona e deprimente. Ecco qualche consiglio utile per rivitalizzare il rapporto: