Un anno fa Sandro e Conny Huber hanno scambiato la loro casa unifamiliare per una minicasa, conosciuta comunemente come «tiny house». Una scelta coraggiosa, che ha aperto porte del tutto inedite.
Il cambiamento è stato radicale: prima disponevano di una superficie abitativa di 400 metri quadri, oggi di soli 23. «Volevamo sbarazzarci del peso morto», dichiara Sandro Huber. Con il trasferimento nella minicasa sarebbero cambiate molte cose, non solo sul piano materiale, bensì anche personale. «In passato ho lavorato fino allo sfinimento, ho guadagnato molto e accumulato molti beni. Oggi viviamo in uno spazio ristretto, ma la nostra relazione è diventata più profonda – e per la prima volta mi godo pienamente e con consapevolezza il tempo libero».
Nell’autunno 2017 i coniugi Huber si imbatterono casualmente in Internet nel concetto di tiny house. «È stato subito chiaro: è quello che fa per noi», ricorda il 60enne. Trovarono quello che cercavano da un provider in Algovia (D), fecero assemblare la loro nuova abitazione su un rimorchio, passarono la dogana con la casa mobile e intervennero di persona nella definizione dell’arredo interno. I funzionari dell’ufficio della circolazione non nascosero il loro stupore quando i coniugi Huber si presentarono con la loro microscopica casa: c’è tutto quello che occorre per vivere, dalla lavatrice alla doccia passando per la toilette a separazione e la minicucina fino alla camera da letto – semplicemente in uno spazio compatto. Non c’è mai disordine, «per questo non c’è posto», scherza Huber. Per trasferirsi ha dovuto rinunciare a quattro automobili, tre motociclette e duecento bonsai, «ma non ho rimpianti e non mi manca nulla. Al contrario: per la prima volta nella mia vita mi sento davvero a casa».
Non rimpiango nulla. Al contrario: per la prima volta nella mia vita mi sento davvero a casa.
Il prezzo di una tiny house è individuale, prosegue Sandro Huber. L’agricoltore e giardiniere diplomato è oggi partner di distribuzione della Allgäuer Tiny Houses in Svizzera. Una costruzione grezza è disponibile a partire da circa 30 000 franchi; una casetta standard da circa 70 000 franchi. A seconda delle finiture interne si aggiungono altri costi. Gli Huber hanno investito circa 120 000 franchi per la loro minicasa. In contropartita dispongono di una cucina completa con fornello a gas, forno elettrico e cappa d’aspirazione del vapore, bei mobili in stile shabby chic come pure un particolare parquet in quercia. Il soffione doccia a risparmio idrico e la toilette a separazione preservano l’ambiente. Grazie all’impianto solare e al riscaldamento a gas, i coniugi Huber potrebbero gestire in autosufficienza la loro casetta. «Non abbiamo ipoteche, non paghiamo affitti e quindi i nostri costi fissi sono molto bassi», precisa Huber. «Ne consegue che dobbiamo lavorare meno e trascorriamo più tempo insieme. Un autentico lusso per me».
Non abbiamo ipoteche, non paghiamo affitti e quindi i nostri costi fissi sono molto bassi.
Chi desidera assicurare la propria minicasa deve dapprima classificarla: è ancorata al terreno o è collocata su un supporto mobile ovvero un rimorchio, rimane in una posizione fissa oppure i proprietari si spostano spesso? Per tutti è uguale solo l’assicurazione per il contenuto della casetta: l’intero mobilio e i beni mobili come laptop, bicicletta o indumenti possono essere assicurati facilmente con l’assicurazione mobilia domestica. Per il resto conviene richiedere una consulenza individuale. In linea generale esistono tre varianti:
Al pari di una casa normale, una tiny house ancorata al suolo necessita di un’assicurazione di cose per stabili, che a seconda del domicilio può essere stipulata con il cantone o una società di assicurazioni privata. Se rifiutano la copertura, la casetta è considerata «costruzione mobile» e può essere assicurata attraverso l’assicurazione casco per abitazioni mobili, una copertura addizionale dell’assicurazione mobilia domestica. L’assicurazione casco copre i danni alla minicasa e all’equipaggiamento supplementare nonché agli accessori stabilmente fissati, per cui la tiny house è assicurata contro i rischi d’incendio, acqua e furto come pure i danni da rottura alle vetrature delle finestre e agli abbaini.
Una tiny house mobile stabilmente agganciata a un rimorchio può essere immatricolata presso l’ufficio della circolazione. Se viene ufficialmente riconosciuta come rimorchio abitabile, i proprietari possono stipulare – come per un camper – anche un’assicurazione veicoli a motore, valida per la tiny house compreso l’equipaggiamento supplementare e gli accessori stabilmente fissati. A questo punto la casetta è coperta ad esempio contro il furto, la grandine, l’incendio o il danneggiamento doloso. Peraltro sono assicurati anche i danni durante il trasporto, purché la vecchia e la nuova ubicazione si trovino in Svizzera o nel Liechtenstein. Chi è spesso in viaggio con la tiny house può coprirsi con un’assicurazione casco contro le collisioni nel traffico stradale.
Se una tiny house è stabilmente agganciata a un rimorchio non immatricolato, la costruzione può essere assicurata con un’assicurazione casco per abitazioni mobili. L’assicurazione casco è una copertura addizionale dell’assicurazione mobilia domestica. Copre i danni alla minicasa e all’equipaggiamento supplementare e agli accessori stabilmente fissati imputabili a incendio, acqua e furto. È inclusa anche la rottura dei vetri di finestre o di abbaini. In linea generale queste tiny house sono ancorate al terreno e non vengono spostate. In caso di trasferimento i danni occorsi durante il trasporto sarebbero però assicurati, se la vecchia e la nuova ubicazione si trovano in Svizzera o nel Principato del Liechtenstein.